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Fiat 131 Abarth

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view post Posted on 3/10/2009, 17:58     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Norman, se Verini è arrivato al traguardo, è una conferma che la storia della sostituzione auto è falsa!
 
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view post Posted on 20/10/2009, 08:53     +1   -1




Andruet Sanremo '77
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Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:42
 
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NormanBates
view post Posted on 24/10/2009, 17:43     +1   -1




Fiat 131 Abarth - SIVAMA
Zordan - Dalla Benetta Rally Costa Smeralda

zordan

Edited by AUDIQUATTRO - 8/2/2023, 16:44
 
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view post Posted on 31/10/2009, 18:37     +1   -1
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Lancia Delta S4

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emme + esse, notizie tutte vere le tue. Ho avuto la gande opportunità di seguire passo dopo passo il pasaggio dalla Fiat Abarth 124 spider alla 131 Abarth. Un'esperienza decisamente entusiasmante. Appena posso posto la storia della 131 Abarth.
Ma ritorniamo alla 131 Abarth che ha debuttato in corsa al 100.000 Trabucchi (Saluzzo).
Della Fiat Abarth 124 spider, oltre al motore, la 131 prototipo di Pianta - Scabini al 100.000 Trabucchi del 1975 montava anche il cambio, un cinque marce a innesti frontali con la prima marcia in basso. L'affiadabilità del cambio è stato uno dei problemi più seri nello sviluppo della 131 Abarth da rally. Il cambio a 5 marce, derivato da quello di serie, che la 131 doveva adottare come da regolamento, continuava a rompersi. Anche noi nella prima gara che abbiamo fatto con la 131 Abarth, rally de Touraine a Tour in Francia a inizio del 1976, abbiamo utilizzato una versione con motore e cambio della Fiat Abarth 124 spider. Solo con l'omologazione nella primavera del 1976, la 131 Abarth da corsa è stata equipaggiata con il bialbero a 16 valvole di 2 litri e del cambio derivato dal modello di serie sia pure modificato per le corse.
 
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view post Posted on 3/11/2009, 18:01     +1   -1
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Fiat 131 Abarth Rally
La berlina mondiale

Inizialmente la vettura che doveva sostituire la Fiat Abarth 124 spider Rally era la X1/9. Sembrava la più adatta per competere nei rally. Furono costruiti alcuni prototipi che diedero anche buoni risultati. Gli esperimenti furono però ben presto abbandonati poiché il modello, troppo particolare, non incontrava il gusto del grande pubblico (era destinato soprattutto al mercato americano).
Meglio ancorare l’immagine della vettura da corsa ad una di grande produzione, mantenendo così fede al principio della Casa torinese di partecipare alle competizioni con vetture derivate dalla serie.
Furono avanzate, come avviene in questi casi, diverse proposte; si finì col preferire, non senza remore però, la Fiat 131, una berlina di larga diffusione e da poco sul mercato; un modello di concezione europea per disegno, dimensioni e caratteristiche.

Fu così che nel 1975 (sia pur in forte ritardo a causa del programma X1/9 andato in fumo) al reparto corse Fiat furono gettate le basi per la realizzazione del progetto "131". Su di una berlina di serie fu montato un motore potenziato e vennero adottate alcune soluzioni sportive mantenendo invariato il resto della meccanica. I primi risultati non furono però incoraggianti: la 131, che nell’uso normale non creava problemi, mal si adattava a quello agonistico: soprattutto le sospensioni posteriori con schema a ponte rigido si rivelarono poco idonee a sopportare notevoli sollecitazioni.

I tecnici optarono così per sospensioni posteriori a ruote indipendenti. Tre le soluzioni possibili: una identica a quella della Fiat Abarth 124 spider Rally (tipo MacPherson con braccio inferiore e puntone con barra stabilizzatrice), una simile a quella della X1/9 (tipo MacPherson con triangolo inferiore) e l’ultima con ponte De Dion.
Dopo numerose prove, la soluzione che diede i risultati migliori fu quella che ricalcava lo schema della X1/9.

Sul finire del 1975 il programma 131 era in pieno sviluppo e, a titolo sperimentale, venne iscritto al Giro d’Italia un prototipo che adottava soluzioni meccaniche inedite: motore a 6 cilindri (quello della Fiat 130) da 270 CV, sospensioni con ponte posteriore tipo De Dion e vistose appendici aerodinamiche. La 031, questa la sua sigla, conquisto il primo posto assoluto con Pianta-Scabini.

La vittoria del prototipo, un vero e proprio laboratorio viaggiante, convinse i responsabili del reparto corse a dare il benestare per un programma sportivo e costruttivo della 131 per i rally.

Era un impegno notevole, anche per una Casa come la Fiat, reso più difficile dai regolamenti (per poter modificare alcune parti dei 400 esemplari costruiti per ottenere l’omologazione in gruppo 4, gli esemplari medesimi, dovevano già essere predisposti a eventuali modifiche per la versione corsa.

Le difficoltà da superare furono notevoli: fu progettato per esempio un nuovo cambio che, oltre all’impiego stradale, fosse anche adatto ad un impiego sportivo; venne realizzata una carrozzeria che, pur derivando da quella della 131 di serie, era dotata di tutti gli accorgimenti necessari per favorire al massimo i pronti interventi in corsa.

Costruita dalla carrozzeria Bertone, la 131 Rally aveva un corpo vettura con porte e tetto di alluminio, parafanghi (allargati), cofani anteriore e posteriore di plastica: spoiler anteriore e posteriore sul cofano bagagliaio e sopra il lunotto.

Grazie ad alcuni accorgimenti adottati sulla scocca, si potevano sostituire rapidamente alcuni particolari meccanici, come, per esempio, il retrotreno che veniva smontato e rimontato in poco più di dieci minuti.

Il motore un bialbero a sedici valvole di 2 litri aveva nella versione stradale, con alimentazione a cirburatori, una potenza massima di 140 CV, mentre nella versione corsa, con alimentazione ad iniezione, la potenza saliva a 210-215 CV.

La 131 disputò la sua prima gara nel 1975, in versione gruppo 5, al rally dei 100.000 trabucchi a Saluzzo (CN). Pilotata da Pianta-Scabini si classificò undicesima assoluta. Alla sua seconda uscita colse il primo successo: Bacchelli-Scabini vinsero il rally delle Valli Piacentine a Piacenza.
Il 1976 fu un anno di attesa e di sperimentazione: omologata il 1° di aprile, la berlina torinese vinse comunque alcune corse molto importanti come il rally dell’Isoala d’Elba e quello finlandese dei Mille Laghi.

L’anno seguente la Fiat ottenne, grazie alle prestazioni fornite dalla 131 Rally, un risultato eccezionale: con cinque vittorie conquistò il campionato mondiale; un’impresa mai riuscita prima alla Casa torinese, che aveva inseguito invano questo campionato classificandosi al secondo posto per bel quattro volte. Il 1978 fu più o meno uguale: la 131 Rally vinse i rally del Portogallo, dell’Acropoli, del Criterium di Quebec e di Corsica; questi successi significarono un’altro titolo mondiale per la Fiat davanti a Ford e Opel; lo conquistò anche nel 1980.

Quali i motivi di queste affermazioni? Certamente l’ottima organizzazione di squadra, il valore indiscutibile dei suoi piloti, l’affidabilità e la competitività della 131 Rally, valida sia su asfalto sia su terra.

La corsa alle superpotenze dei motori da oltre 300 CV e all’adozione delle quattro ruote motrici era ormai i atto;stavano per entrare in scena le vetture delle nuova generazione che avrebbero relegato al ruolo di comprimarie quelle cosi dette “classiche”.
Nel 1981, quando la 131 Rally scese per l’ultima volta in gara, a Torino già si lavorava sull’”arma del futuro”, la Lancia “Rally”: il motore, sovralimentato con compressore volumetrico, era, però, quello della 131 Rally dei tre titoli mondiali.

Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:45
 
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kekkorally
view post Posted on 3/11/2009, 18:26     +1   -1




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Pasetti-Siega Piancavallo 1981

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Zanussi-Bernacchi Targa 1982

Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:46
 
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view post Posted on 3/11/2009, 20:28     +1   -1
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Mini JCW RRC

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Complimenti Twin,ottimo articolo sulla 131 come pure quello sulla 124.
Li leggo sempre molto volentieri perchè li trovo molto interessanti.
 
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kekkorally
view post Posted on 3/11/2009, 21:28     +1   -1




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Rally 1000 Laghi 1980 Alen-Kiwimaki

Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:48
 
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view post Posted on 3/11/2009, 22:47     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Grazie carlettofritz. Vedrò di scriverne altri su vetture da rally italiane.
 
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Piky 92 DK
view post Posted on 3/11/2009, 22:58     +1   -1




grazie mille Twin, queste brevi schede sono utilissime per chi come me a quei tempi non c'era ancora, e come sempre scritte come un grande giornalista sa fare :)
 
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view post Posted on 4/11/2009, 07:59     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Grazie anche a te Piky 92 DK. Non sono un grande, ma un semplice appassionato.
 
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Lant
view post Posted on 5/11/2009, 09:27     +1   +1   -1




Ho deciso: scateno la rissa !
Per un po’ “sono stato zitto”, ma è giunto il tempo di spifferare le mie verità.
Ad oggi, 5 novembre 2009, ci sono 470 risposte nella discussione riservate alla Lancia Stratos e solo 44 riservate alla 131 Abarth (quasi altrettante, 47, riservate alla 124 spider / Abarth) .
E’ uno scandalo! E dire che siamo all’interno di un forum di intenditori e di appassionati! Di gente nostalgica che ricorda i bei tempi andati. Mah … i miei dubbi e le mie perplessità salgono alle stelle.
Come si fa a preferire la Lancia Stratos? Bella? Assolutamente si. Vincente? Ogni commento è superfluo. Il suo palmares parla per lei.
Quando è stata omologata in gruppo 4 (1° ottobre 1974):
1. La Renault correva con una macchina costruita sopra un traliccio ricoperto di vetroresina di 1800 di cilindrata che faticava a sprigionare 190 cv.
2. La Fiat aveva a disposizione lo spider della domenica, quello per andare a rimorchiare belle studentesse universitarie, con una concezione telaistica del 1968 e con una potenza di 200 Cv scarsi.
3. La Opel e la Ford mettevavo a disposizione dei piloti due vetture concettualmente simili e parimenti antiquate, ottime per andare a fare la spesa ed il week end fuori porta con la famiglia una (l’Ascona 1900) con una potenza di 200 Cv scarsi e l’altra (la Ford Escort 1800) con un motore di derivazione Formula 2 (oltre 240 Cv) ma estremamente delicato.
Un motore Ferrari di 2400 di cilindrata, un telaio futuristico, una scocca in vetroresina, una distribuzione dei persi studiata a tavolino, una potenza tutta da scoprire (massima evoluzione a 24 Valvole? Oltre 300 Cv). Era come far giocare Bjorn Borg al torneo di tennis della parrocchia.
Per questo non l’ho mai amata e ancor’oggi le attribuisco la colpa di aver rotto l’incantesimo di quel mondo leggendario che vedeva correre le macchine di tutti i giorni munite di roll-bar, cinture e fanali.
E’ stata la progenitrice di quelle WRC che oggi vediamo come prodotto iper-tecnologico svincolato dalla realtà delle vetture di tutti i giorni.
A quei tempi tifavo per le più umili 124 abarth e poi il mio amore fu tutto per lei: per la 131 abarth.
Mi chiedete il perché? Provate voi a far diventare vincente una 131 mirafiori 4 porte!
E’ vero, dal progetto iniziale della 131 mirafiori 1300 alla 131 abarth gruppo 4 il salto tecnologico ed evolutivo è del tutto evidente, ma proprio per questo assolutamente apprezzabile e lo sforzo degli ingegneri è stato il frutto di una fantasia e una inventiva forse unica nel suo genere..
Se nel “progetto Stratos” prima si è pensato alla performances e su quelle esigenze è nato il “mostro”, quando è stata pensata la 131 abarth si è dovuto adattare all’obiettivo (il campionato del mondo) quello che sulla carta era una macchina brutta e assolutamente inguardabile. Ecc èerchè la 131 è l’esempio più ammirevole del lavoro di affinamento che evolve la classica utilitaria di tutti i giorni.
La 131 non ha la linea della Stratos, non ha la cilindrata della Ascona 400, non ha nemmeno la potenza della Ford Escork Mk II. Eppure è stata una vetture vincente. Probabilmente con investimenti in ricerca e sviluppo che nemmeno la Statos ha avuto e con una esasperazione di gioco di squadra (vedi pensionamento Stratos) oltre che di soluzioni telaistiche che sono ancor oggi ammirevoli.
Quindi se vi capita di farmi un regalo, non sforzatevi di regalarmi una Stratos … mi accontento di un bel 131 (rigorosamente con il cambio ad innesti frontali). Grazie.

P.S. Non dite che sono polemico .... solo un po’ eccessivo!

Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:52
 
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Skulason
view post Posted on 5/11/2009, 13:50     +1   -1




Lant, con tutto il rispetto, tra Stratos e 131 Abarth c'è lo stesso rapporto tra Belen Rodriguez e la Brendona..

Edited by sisteron - 3/4/2021, 15:27
 
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view post Posted on 5/11/2009, 18:43     +1   -1
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Mini JCW RRC

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Secondo me la prima ad incominciare,come si diceva in cortile quando si litigava,è stata la Renault che dalle Gordini R8,vettura a lungo studiata nella galleria del vento,è passata all'Alpine A110 vettura costruita ad hoc per i rallyes,potenza non mostruosa ma vettura leggera,rollio zero e molto maneggevole,che a mio parere rompeva gli schemi fino ad allora seguiti dalle Case,proporre vetture di serie adattate alle corse.

Da quel momento è stata scatenata da parte dei costruttori la competizione per avere la vettura vincente,che non doveva essere di grande serie necessariamente.

Il culmine si è raggiunto con le Gruppo B,per fortuna stoppate dai regolamenti.

A ben guardare le WRC sarebbero,era inizialmente l'intenzione delle Case,simili alle vetture di tutti i giorni,difatti Subaru e Mitsu sono 3 volumi 4 porte e la linea non propriamente sportiva come la 131,chiaramente come tecnologia ed elettronica ci sono 30 anni e oltre di differenza.

L'elettronica fa parte del progresso e le Case non penso siano disposte a rinunciarvi riversandola con le dovute proporzioni sulla serie.
 
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kekkorally
view post Posted on 5/11/2009, 19:58     +1   -1




Maremma06
Rally Trofeo Maremma

Edited by sisteron - 9/5/2020, 16:57
 
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