RALLYMANIA

MG Austin Metro 6R4

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view post Posted on 23/12/2012, 00:59     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Dal RAC 1985 al RAC 1986...ha ballato una sola stagione la Metro 6R4, orgoglio della Gran Bretagna, ultima erede del mito Mini!!
Da allora l'Union Jack, almeno per quanto concerne le auto, è praticamente scomparsa dal mondo dei rally!
Unica Gruppo B priva di turbocompressore, con un V6 aspirato posizionato centralmente e la trazione integrale (da cui il nome 6R4), fu concepita da un team interamente "british" per puntare al mondiale. John Davenport fu il Direttore Sportivo,Tony Pond il collaudatore, Malcom Wilson, Jimmy McRae, David Llwellin e lo stesso Pond i principali piloti.
Unico "infiltrato", lo svedese Per Eklund.

Il volo della Metro fu interrotto dall'abolizione delle Gruppo B, dai problemi finanziari della Britsh Leyland e da una cronica mancanza di sviluppo, principalmente imputabile al livello modesto dei piloti che la portarono in gara, che le impedì di avvicinare le prestazioni delle Peugeot e delle Lancia.
Raccolse un solo podio, nella gara del debutto, 3^ con Tony Pond.
E' però rimasta nel cuore di tanti appassionati...e se per R.Klein è la vettura più amata, qualcosa vorrà pur dire!!

l

Edited by sisteron - 7/3/2020, 21:00
 
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view post Posted on 27/12/2012, 18:38     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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L'"intruso" Eklund al RAC 1986, ultima apparizione nel mondiale della Metro

e_21

Edited by sisteron - 7/3/2020, 16:43
 
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view post Posted on 27/12/2012, 18:52     +1   -1




A mè personalmente piaceva parecchio!!!!
E poi il sound di quel sei cilindri aspirato non era niente male e ci riportava in un tempo in cui i motori emanavano musica!!!!!!!!!!!!!!!
Peccato sia stata una meteora.
Un 2013 ricco di traversi a tutti!!!
 
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view post Posted on 28/12/2012, 11:38     +1   +1   -1
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Video in 5 parti dedicato alla storia della Metro, dalla genesi ai risultati sportivi.
Interessante anche perchè, oltre al Mondiale, dedica parecchio spazio al Campionato Britannico del 1986, nel quale la Metro ha ottenuto risultati brillanti pur non riuscendo a portare a casa il titolo (andato a Lovell con la RS200, senza neppure una vittoria!!)
La qualità delle immagini non è eccelsa, però è sicuramente vintage!

Part 1: Video
Part 2: Video
Part 3: Video

Part 4: Video
Part 5: Video
 
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view post Posted on 31/12/2012, 13:13     +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Edited by sisteron - 7/3/2020, 16:44
 
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view post Posted on 3/1/2013, 10:37     +1   -1
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Unico "alloro" della Metro 6R4: il Campionato Francese del 1986 vinto da Didier Auriol e Bernard Occelli sulla vettura sponsorizzata dalla birra vietnamita "33 Export". La Metro di Auriol era una Clubman (uno dei 200 esemplari stradali) preparata con le specifiche delle vetture che correvano ufficialmente nel mondiale ed in Gran Bretagna. La guida era, come su tutte le stradali, a destra!

Didier vince 5 rally e si aggiudica il campionato contro Chatriot e la Renault 5 Maxi Turbo (pari punti, ma una vittoria in più per l'ex-ambulanziere di Millau)

Rallye des Garrigues 1986

m_1

Edited by sisteron - 13/5/2018, 16:27
 
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view post Posted on 3/1/2013, 13:45     +1   -1

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Credo che solo un fuoriclasse assoluto come Didier poteva portare alla vittoria la Metro.

Nel mondiale combinò nulla per un insieme di motivi: la macchina era concepita secondo una impostazione non al livello di Lancia e Peugeot, il tema non aveva le risorse per sviluppare la macchina, ed i piloti erano di scarso livello. Va anche detto che con l'abbondanza di sdili ufficiali di quegli anni era difficile trovare un top driver che si favesse carico di sviluppare la Metro.
 
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view post Posted on 3/1/2013, 14:12     +1   -1
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Penso che il problema era essenzialmente l'utilizzo di un 3000 aspirato in un "mondo" di 1800 e poi 2100 turbo.
Mentre credo che quello dei piloti fosse l'ultimo dei problemi. Non saranno stati di primissimo piano ma erano tutt'altro che modesti. Pond ad esempio è sempre poco ricordato e pure sottovalutato, ma è stato un grandissimo pilota. Ha pagato il suo essere atipico, un britannico molto veloce sull'asfalto, in un epoca che guardava solo ai latini x le strade catramate e dove il CdM era quasi totalmente su terra.
 
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view post Posted on 3/1/2013, 14:53     +1   +1   -1
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La "questione motore" è giustamente quella di maggior rilevanza nella storia sportiva della Metro. La scelta del V6 aspirato in luogo dei motori turbocompressi in voga in quell'epoca ha sollevato più di un quesito.
Io credo che nell'insieme il pacchetto auto-motore non fosse poi malvagio come molto spesso è stato dipinto. Probabilmente pagava nei tratti più veloci, dove è importante la potenza ad alti regimi, ma la ripresa in basso garantità dall'aspirato permetteva di avere una maggiore fluidità nell'erogazione. Nei video dell'epoca si nota come la Metro non sia caratterizzata da quelle reazioni nervose che distinguevano altre Gr.B, Delta S4 e Ford RS200 su tutte, dovute principalmente al turbo-lag che precedeva l'entrata in azione della turbina (nonostante la S4 disponesse anche del compressore volumetrico).
Io trovo che fosse un'auto stabile e maneggevole, aiutata dalla lunghezza ridotta e dall'elevata larghezza.
 
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view post Posted on 3/1/2013, 15:08     +1   -1
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Sul capitolo piloti mi trovo maggiormente d'accordo con alenkivimaki.
Non li definirei scarsi, questo no, ma modesti sì! diciamo dei buoni mestieranti che nè prima nè dopo il periodo Metro hanno dimostrato doti da fuoriclasse assoluti.
Pond è stato un discreto asfaltista, come sottolinea evangreen, ma pur correndo per molti anni in team di buon livello (quello Triumph, per esempio) ha raccolto veramente poco, sia a livello mondiale che, e questo è ancor più significativo, nazionale.
Wilson e Llwellin erano le promesse del rallysmo britannico del dopo Roger Clark, ma nessuno dei due ha combinato molto oltre i patrii confini. Stesso discorso per McRae senior, arrivato tardissimo ai rally, uomo molto scaltro ma pilota tutto sommato modesto.

Un gradino sopra gli altri metterei Eklund, uno che si è fatto anni di Campionato Mondiale da privato o quasi e che si ha raccolto una vittoria (Svezia '76), numerosi podi e molti piazzamenti più che dignitosi.
Auriol, ovviamente, di un altro pianeta!Infatti con la Metro è il solo che ha vinto.
 
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view post Posted on 5/1/2013, 13:27     +1   -1
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CITAZIONE (sisteron @ 3/1/2013, 14:53) 
La "questione motore" è giustamente quella di maggior rilevanza nella storia sportiva della Metro. La scelta del V6 aspirato in luogo dei motori turbocompressi in voga in quell'epoca ha sollevato più di un quesito.
Io credo che nell'insieme il pacchetto auto-motore non fosse poi malvagio come molto spesso è stato dipinto. Probabilmente pagava nei tratti più veloci, dove è importante la potenza ad alti regimi, ma la ripresa in basso garantità dall'aspirato permetteva di avere una maggiore fluidità nell'erogazione. Nei video dell'epoca si nota come la Metro non sia caratterizzata da quelle reazioni nervose che distinguevano altre Gr.B, Delta S4 e Ford RS200 su tutte, dovute principalmente al turbo-lag che precedeva l'entrata in azione della turbina (nonostante la S4 disponesse anche del compressore volumetrico).
Io trovo che fosse un'auto stabile e maneggevole, aiutata dalla lunghezza ridotta e dall'elevata larghezza.

Capisco cosa intendi Sisteron, e in parte posso essere daccordo. Ma se poi guardiamo al lato pratico.. tutta la concorrenza utilizzava motori turbo. Ci sarà stato ben un motivo? Per questo resto convinto che il motore aspirato è stato il primo problema della Metro.
Detto questo, la vettura mi è sempre piaciuta e il suo motore aspirato era di gran lunga quello col rumore più bello !
 
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view post Posted on 5/1/2013, 14:39     +1   -1
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CITAZIONE (sisteron @ 3/1/2013, 15:08) 
Sul capitolo piloti mi trovo maggiormente d'accordo con alenkivimaki.
Non li definirei scarsi, questo no, ma modesti sì! diciamo dei buoni mestieranti che nè prima nè dopo il periodo Metro hanno dimostrato doti da fuoriclasse assoluti.
Pond è stato un discreto asfaltista, come sottolinea evangreen, ma pur correndo per molti anni in team di buon livello (quello Triumph, per esempio) ha raccolto veramente poco, sia a livello mondiale che, e questo è ancor più significativo, nazionale.
Wilson e Llwellin erano le promesse del rallysmo britannico del dopo Roger Clark, ma nessuno dei due ha combinato molto oltre i patrii confini. Stesso discorso per McRae senior, arrivato tardissimo ai rally, uomo molto scaltro ma pilota tutto sommato modesto.

Un gradino sopra gli altri metterei Eklund, uno che si è fatto anni di Campionato Mondiale da privato o quasi e che si ha raccolto una vittoria (Svezia '76), numerosi podi e molti piazzamenti più che dignitosi.
Auriol, ovviamente, di un altro pianeta!Infatti con la Metro è il solo che ha vinto.

Riguardo Pond dico solo che è arrivato 3.assoluto al Tour de Corse con la Datsun... e quando ha fatto il Sanremo'79 con una Talbot privata gommata Dunlop ha più volte fatto tempi da assoluto sia su terra che su asfato, praticamente sempre davanti al suo compagno di marca Nicolas che però disponeva di una vettura semiufficiale gommata Michelin.
Con la Triumph neanche piloti più "famosi" come Lampinen e Eklund sono riusciti a combinare molto, e in ogni caso è stato Pond ad ottenere i migliori risultati, tipo vincere 2 Ypres e 2 Manx..
Ha pagato lo scotto di tutti i piloti britannici con vetture di team britannici nel periodo pre-McRae. Avevano vetture e gomme competitive in GB ma del tutto inadeguate alle gare del Mondiale (Rac escluso)
Lo stesso Colin McRae (lungi da me paragonare Pond a C.McR.!) se avesse continuato a correre (forte!) con la Sierra 2wd sarebbe rimasto un caso nazionale. Ebbe (oltre al talento) la fortuna di entrare in una squadra britannica che aveva una vettura competitiva (Legacy) e stava x avere la top-car dell'epoca (Impeza). E così riuscì a farsi conoscere nel mondiale. Discorso simile x Burns.
Ripeto, non voglio paragonare Pond a quest'ultimi due, ma è un dato di fatto che senza la macchina il talento non basta.
Tornando alla Metro, non si può dimenticare Duez che nell'86 in Belgio ha sempre corso al top!
Mentre riguardo la vittoria di Auriol, oltre all'indubbio talento !! ..ma non scordiamoci che correva con l'unica 4wd.. e gli eventi successivi hanno dimostrato che le 4 ruote motrici fanno la differenza.
 
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view post Posted on 6/1/2013, 20:49     +1   -1
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Relativamente al motore della Metro ho intrapreso qualche tempo fa una discussione di tenore analogo con Baffor in un altro topic di Rallymania. Alla conclusione dello scambio di post, ci siamo trovati d'accordo su di un punto: il medesimo V6 della 6R4 venne utilizzato qualche anno dopo l'estinzione dei gruppi B sulla Jaguar XJ220...dotato però di doppio turbocompressore!
A questo punto, dato il brusco cambio di regolamentazione che ha interessato i rally nel 1986, proprio in previsione del debutto dei Gr.S, è impossibile sapere quali sarebbero state le mosse della British Leyland per incrementare la competitività della Metro, però non si può escludere che avrebbero potuto pensare di dotarla di turbo, allineandosi alla concorrenza.
D'altra parte la Metro, così come la RS200, era una vettura abbastanza pesante, se paragonata alle leggerissime Lancia e Peugeot, di conseguenza il fattore moltiplicativo della cilindrata (1,4 se non sbaglio) che avrebbe comportato l'adozione della sovralimentazione avrebbe portato la Metro in una classe di vetture aventi peso minimo regolamentare più vicino a quello reale dell'auto britannica.

Per il resto, mi trovo d'accordo con te nel dire che la scelta della concorrenza di adottare la sovralimentazione sulle proprie vetture fosse più logica. Sarei un bugiardo ed un incompetente se negassi che il motore V6 aspirato adottato non fosse un problema...ma resto convinto che la penuria di risultati ottenuti sia imputabile prevalentemente ai piloti piuttosto che al mezzo meccanico.
 
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view post Posted on 6/1/2013, 21:20     +1   -1




Io penso che Tony Pond fosse un ottimo pilota, e la Metro una buona macchina.
Peccato che le avversarie fossero delle astronavi...... e non macchine.
Penso che nemmeno il grandissimo Auriol nel mondiale 86 avrebbe potuto molto guidando una Metro!!!!!
Un grande 2013 a tutti!!!
 
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view post Posted on 6/1/2013, 21:49     +1   -1
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Ciao evangreen.
Premetto che la tua considerazione sulle vetture e sulle gomme delle squadre UK pre-anni ‘90 non mi è del tutto chiara. Non riesco a capire per quale ragione le auto o le gomme non fossero adeguate alle gare del mondiale, con l’esclusione del RAC! Avrei capito maggiormente un riferimento ai piloti ed ai navigatori, dato che il RAC si correva con percorso segreto e più volte video e stampa dell’epoca tendevano a sottolineare come gli “indigeni” fossero favoriti dalla conoscenza dei luoghi, ma le auto?!?
A me vengono in mente le Ford Escort (TC o RS), per non scomodare le Mini, e non mi sembra che tali vetture abbiano limitato le proprie vittorie all’Inghilterra, anzi!! E lo hanno fatto sia gestite ufficialmente sia privatamente (D.Sutton nel 1980-1981).
Gomme, credo tu ti riferisca alle Dunlop. Se non mi sbaglio anche le Mercedes al Bandama le montavano (e vincevano) e per molti anni le Datsun/Nissan hanno raccolto podi e piazzamenti in giro per il mondo.
Su Pond (e sui citati Eklund, Wilson, aggiungiamoci pure Lampinen) il mio non è assolutamente un giudizio negativo. Infatti non li definisco “mediocri”, preferisco definirli “modesti”.

Un pilota mediocre, per me, è un pilota che non riesce ad andare oltre i limiti del mezzo che gli viene affidato, se la vettura è tra quelle di seconda fascia, oppure, pur disponendo di un mezzo da assoluto fa di tutto per sprecare quanto gli viene gentilmente concesso. Mi viene in mente Loix, a cui vennero “donate” Mitsubishi (quando era la miglior vettura in circolazione) e Peugeot, o Pons con la Xsara nel 2006.

Un pilota modesto è un pilota complessivamente buono, uno che “fa il suo” con competenza e mestiere (buoni mestieranti li ho definiti nel mio post precedente), che porta punti alla squadra e che ogni tanto, quando le condizioni lo assecondano, riesce a piazzare qualche exploit.
Pond, grandissimo Signore (con la “S” maiuscola per la disponibilità e l’educazione, rilevabile nelle interviste d’epoca), rientra, a mio giudizio, tra i modesti. Una buona carriera, condita da qualche successo, ma senza quel tocco in più che contraddistingue il campionissimo. Quello, che vada come vada, il Mondiale prima o poi lo vince (o ci arriva almeno vicino!)

Io credo che alla Metro, nel suo 1986, sia questa la figura mancante. Se anziché passare alla Ford, Blomqvist (per citare uno dei più clamorosi cambi di casacca avvenuti tra 1985 e 1986) avesse ricevuto ed accettato una proposta dall’Austin, avremmo visto la 6R4 ottenere risultati ben più lusinghieri.
 
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