| Ciao Ugo, ti ho mandato un Mp. Penso che comunque la cosa bella dei forum é che sono sempre aperti! Magari fra qualche tempo, magari mese, qualche vecchio o nuovo forumista vedrá la nostra discussione e ci dará una risposta. Resto comunque curioso come te. Il Funny team lo ricordo vagamente mentre se non sbaglio il Dexters aveva anche un bel parco macchine. Visto che la mia dolce Teresina é tornata a pisolare, che mia moglie ha turno di 24 ore e che la Tv "tetesca" non fa niente di interessante, provo a raccontarvi un nanetto relativo al Campagnolo. Siamo nel 1974...credo. É appena terminato carosello e come di consuetudine i nostri genitori ci spediscono a letto. Peró c´é qualcosa di strano nell´aria ed io non riesco a prendere sonno. Ad un certo punto un bagliore proveniente dal piano inferiore, squarcia il buio delle scale. Non é la solita luce che serve ad illuminare gli scalini, ma un´altra, molto speciale, che viene accesa solo per determinate occasioni. É la luce che serve ad illuminare l´armadio dove mio padre tiene custodito tutto il necessario per fare le corse (tuta, casco, impermeabile, documenti, ecc.) e che viene accesa solo quando il babbo é in procinto di prepararsi per qualche gara. Riconosciuta "la magica fonte", mi alzo dal letto e corro dal papá a chiedere dove stia andando. Mi risponde che si sta preparando per andare a correre il Campagnolo. Quest´anno fará da navigatore a "Jean Louis" in arte "Gigio". Dice anche che hanno grossissime chance di fare bella figura perché il suo pilota, oltre che essere molto corpulento, é dotato anche di talento e di gran piedone. La discussione con il babbo termina chiedendogli se mi porta via con lui ma mi risponde che devo restare a casa a badare a mamma e sorella.... Augurandoci la buona notte, mi dice che tornerá fra qualche giorno. Vado a nanna felice e simulando il rombo di una macchina da corsa, prendo sonno. Credo che fosse il mezzodí del giorno seguente o forse di due giorni dopo...fatto sta che mentre stiamo pranzando, suona il campanello di casa. Mi affaccio per vedere chi é e con gran sorpresa mi accorgo che é il babbo. Gli apro e cerco di saltargli in braccio, quando lui ,con fare dolce ma deciso, si rifiuta di accogliemi fra le sue braccia. Gli chiedo cosa sia successo e come mai é tornato a casa prima del previsto. Mi racconta che si sono ritirati causa un ´uscita di strada. Mi dice che di notte, in una P.S., non si sono accorti di una curva (piccolo particolare) e sono volati fuori strada, in un bel campo, facendo uno, due, tre e forse quattro capottoni. La macchina é distrutta ma lui ci tiene subito a dire che il Simca, sebbene distrutto (correvano con un R2) non ha provocato loro nessuna ferita solo che.....solo che andando fuori strada é successo che.... e qui inizia a ridere senza peró, nel contempo trattenere smorfie di dolore....solo che rotolando e capottando, il corpulento "Gigio", creatura che penso superasse abbondantemente il metro e novanta per oltre un quintale, suo malgrado si é divincolato dalle cinture ed ´e rotolato uno, due, tre, forse quattro volte, sopra mio padre..... Per almeno una ventina di giorni, mio padre restó dolorante ma sempre "divertito" per l´accaduto ed io, puntualmente, attratto dalla vicenda, quasi ogni sera, andai a chiedergli di mostrarmi i suoi ematomi presenti su costato e cosce e che da rossi diventarono sempre piú violacei, fino a sparire con mio sommo dispiacere. E come qualsiasi bimbo prima di addormentarmi, per un lungo periodo andai a chiedergli che mi raccontasse sempre la stessa storia: quella di "Fling" e "Jean Louis"e dei loro fantastici capottoni. P.S. Per la cronaca....se non ricordo male la macchina dovette essere rottamata....
|