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| 8 luglio 1986: la gara, tiratissima e combattuta per due giorni, finisce per trasformarsi in una strepitosa passerella Peugeot. Kankkunen e Salonen sono gli assoluti mattatori delle due tappe finali: il primo strappa il primato ad Alen, lo difende con abnegazione dalla prevedibile reazione del rivale e regola i conti involandosi verso il traguardo; il secondo completa la sua rimonta (almeno fino alla prima piazza utile, non potendo contare su ritiri da parte dei top driver che lo precedono) e dà fondo al suo talento facendo segnare alcuni tempi sensazionali, forse anche un po’ per la voglia di sfogare la frustrazione dell’aver dovuto arretrare per colpe non sue. In generale le 205 Turbo 16 danno la sensazione chiara e nettissima di essere tornate a dettare legge sulle prove speciali iridate, fatto che trova conferme anche nel recinto degli avversari: alla Lancia ammettono sconsolati di non poter far segnare tempi migliori di quelli che già ottengono, tempi che sono complessivamente meno buoni rispetto quelli messi a segno dalla berlinetta francese. Primo sul traguardo è ancora una volta uno strepitoso Juha Kankkunen. Quinto podio in carriera, quinta vittoria nel Mondiale ed un’ipoteca grande come una casa sulla corona iridata. Il baffuto finlandese dismette ampiamente i panni del carneade e della sorpresa e si candida ad avere un ruolo di primo piano nella storia dei rally. Nel mentre la Peugeot consolida il suo primato nel Marche e punta quanto prima ad una meritatissima riconferma della 205 Turbo 16 sulla vetta più alta del motorsport.  Edited by sisteron - 10/9/2019, 23:08 |
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