| Ciao a tutti!
Dopo il 1986 vado a ritroso nel tempo ed aggiungo la stagione 1985. Sebbene oggi, forti del paragone con gli avvenimenti estremi dell’anno successivo, possiamo considerarla un’annata relativamente “tranquilla”, anche il 1985 va ricordato per molti eventi significativi: dalle avvisaglie di quegli incidenti tragici che continueranno, in crescendo, l’anno dopo (sebbene anche nel 1985 lo sport rallystico chiese il proprio tributo di sangue, colpendo proprio la nostra nazione) al debutto in gara di buona parte delle Gruppo B di 2^generazione, che giungeranno alla propria “climax” nel corso del Mondiale 1986.
Dal punto di vista essenzialmente sportivo, la lotta per il titolo è ristretta a due sole case: l’Audi, Campionessa del Mondo in carica, e la Peugeot, debuttante nel 1984 e favoritissima alla luce del finale di stagione straordinario, con Vatanen e la 205 Turbo 16 vincenti per 3 volte su 3 gare consecutive disputate (1000 Laghi, Sanremo, RAC). La Lancia, con la 037 a trazione posteriore, consapevole di non essere competitiva, limita la sua partecipazione ad un numero ridotto di rally e concentra le proprie risorse sulla Delta S4, il cui debutto era inizialmente previsto per il 1000 Laghi, per poi slittare al RAC di fine stagione.
L’andamento del campionato è limpido..lineare: per circa ¾ della stagione la Peugeot fa il bello ed il cattivo tempo, quasi imbattuta, esprimendo un dominio ancor più netto di quello messo in pratica dall’Audi appena un anno prima. Nel 1984, infatti, la principale rivale della casa di Ingolstad era stata la Lancia, le cui prestazioni, peraltro ottime, erano state condizionate dalla mancanza di una vettura a trazione integrale. Nel 1985 lo scontro, almeno sulla carta, appare ad armi pari, dal numero di ruote motrici alla potenza espressa dai motori. Ma l’Audi non riuscirà ad andare oltre una sequenza di buoni piazzamenti a podio, conquistando una solitaria vittoria quando il Titolo Mondiale ha già preso residenza a Sochaux.
Riporto un breve elenco dei rally in calendario e del vincitore finale di ciascuno:
- 53rd Rallye Automobile de Monte-Carlo - Vatanen-Harryman (Peugeot 205 Turbo 16) - 35th International Swedish Rally - Vatanen-Harryman (Peugeot 205 Turbo 16) - 19th Rally de Portugal - Salonen-Harjanne (Peugeot 205 Turbo 16) - 33rd Marlboro Safari Rally Kenya - Kankkunen-Gallagher (Toyota Celica Twincam Turbo) - 29th Tour de Corse - Ragnotti-Thimonier (Renault 5 Maxi Turbo) - 32nd Acropolis Rally - Salonen-Harjanne (Peugeot 205 Turbo 16) - 15th AWA Clarion Rally of New Zealand - Salonen-Harjanne (Peugeot 205 Turbo 16) - 5th Marlboro Rally of Argentina - Salonen-Harjanne (Peugeot 205 Turbo 16) - 35th 1000 Lakes Rally - Salonen-Harjanne (Peugeot 205 Turbo 16) - 27th Rallye Sanremo - Roehrl-Geistdorfer (Audi Quattro Sport S1) - 17th Rallye Cote d'Ivoire - Kankkunen-Gallagher (Toyota Celica Twincam Turbo) - 41st Lombard RAC Rally - Toivonen-Wilson (Lancia Delta S4)
TITOLO COSTRUTTORI: Peugeot (205 Turbo 16) TITOLO PILOTI: Salonen – Harjanne (Peugeot)
Analogamente al topic del 1986, inserisco nel seguito un breve elenco degli avvenimenti focali della stagione e dei temi principali:
- Il pressoché totale ed indiscusso dominio della Peugeot nel Campionato. La 205 Turbo 16 conquista 7 vittorie nei primi 9 appuntamenti del Mondiale, alle quali va aggiunto un secondo posto in Corsica ed un 7° posto, modesto ma comunque non disprezzabile, al Safari. Delle vittorie ottenute, la sola che è apparsa frutto più della casualità piuttosto che della superiorità della vettura francese è quella del Portogallo. Negli altri casi, al di là eventi casuali e temporanei (la rincorsa di Vatanen al Monte dopo l’errore di Harryman, il temporaneo primo posto di Roehrl nella 1^tappa del Rally della Nuova Zelanda, o quello di Alen al 1000 Laghi), la vittoria non è praticamente mai stata in discussione;
- Proseguendo in casa Peugeot: la lotta per il titolo mondiale piloti. Al via della stagione, data la conclusione del campionato 1984, i favori del pronostico erano tutti per Ari Vatanen, prima guida della Peugeot. Al quale era stato affiancato lo “scudiero” tranquillo, pacioso ed occhialuto Salonen. Che non guidava una vettura da assoluto almeno dai tempi della 131 Abarth (esclusi i miracoli da lui compiuti in epoca Datsun/Nissan). Ari conferma il pronostico e vince le prime due gare, un Montecarlo che passerà alla storia ed uno Svezia dominato, battendo Blomqvist 7 volte vincitore. A febbraio sembra che la corona di alloro cinga già la testa del franco-finnico. Invece arriva il black-out, nel più tipico stile Vatanen: 4 ritiri consecutivi, di cui 1 (Safari) dovuto essenzialmente a problemi meccanici e 3 dovuti essenzialmente al famoso “Vatanen’s Touch”! In Nuova Zelanda Ari rivede il traguardo,2°, dopo una gara passata a lottare con Blomqvist e Roehrl. Che sono rispettivamente 4° e 3°, però! La vittoria va al compagno di team Timo Salonen, che lascia sfogare il tedesco nella 1^tappa e passa il resto della gara a distribuire “mazzate”. Con la benedizione di Todt che nell’ultima tappa, con Vatanen alla disperata caccia del suo “fu scudiero”, richiama a “nuovo ordine” Ari, chiarendogli che gli equilibri della squadra sono cambiati. Reazione di Vatanen: partire con il coltello tra i denti in Argentina per provare a “ribaltare” le sorti del campionato, salvo scordarsi che l’umidità del mattino e l’inverno australe, combinati con l’affrontare un dosso notoriamente pericoloso a velocità eccessiva possono contribuire in modo decisivo a “ribaltare” la vettura con conseguente…
- ….grave incidente di Vatanen durante il Rally di Argentina. Il finlandese affronta un dosso ad eccessiva velocità, con probabile complicità del verglas, e finisce fuori strada ribaltandosi più volte. Harryman esce dai resti della vettura illeso, Ari, anche a causa della preoccupante rottura degli attacchi del sedile di guida, resta gravemente ferito. Lo riportano in Finlandia praticamente in fin di vita. Stagione finita e carriera ad alto livello nei rally, ma questo sarà chiaro solo qualche anno dopo, irrimediabilmente compromessa;
- Tragico incidente mortale di Attilio Bettega durante il Tour de Corse, nell’isola dove tanto avrebbe voluto vincere;
- La stagione complessivamente deludente dell’Audi Sport Quattro. Già durante lo svezzamento, avvenuto durante il 1984, la vettura si era mostrata solo moderatamente competitiva, oltre che afflitta da molti problemi di affidabilità. Non a caso l’Audi aveva preferito affidare alle prime guide Mikkola e Blomqvist la Quattro A2 almeno fino alla conquista del titolo costruttori. Nel 1985 la Sport Quattro è impiegata continuativamente, ma pur raccogliendo buoni piazzamenti, non impensierisce più di tanto le Peugeot, con l’eccezione di un ottimo (e sfortunato) Portogallo di Roehrl. L’Audi accelera lo sviluppo del’evoluzione del modello, facendo debuttare già in Argentina la S1. La nuova auto, estrema dal punto di vista del motore e dell’aerodinamica, appare subito competitiva e conquisterà una straordinaria vittoria di forza al Sanremo.
- Con la vittoria al 1000 Laghi, la 4^consecutiva in quattro gare mondiali, Salonen e Harjanne si laureano campioni del mondo piloti e consegnano matematicamente il titolo marche alla Peugeot;
- Al RAC debuttano contemporaneamente due nuove Gr.B: la Austin Metro 6R4, unico “mostro” a motore aspirato, e l’attesissima Lancia Delta S4, sovralimentata con compressore volumetrico e turbocompressore agenti in modo combinato. Il debutto della Delta S4 fa seguito ad un Mondiale 1985 corso dalla Lancia da comparsa, con rari buoni risultati, e dopo molti mesi di gestazione della vettura e di test. L’andamento della gara è sorprendente: le Peugeot incappano nell’unica giornata storta dell’annata, conclusa con doppio ritiro, nonostante Salonen fosse come suo solito a tiro dei primi; bene Mikkola con l’Audi, ma anche lui come il neo-Campione del Mondo sarà costretto ad abbandonare. Alla fine il rally viene dominato dalle due vetture debuttanti, con Alen che domina e raccoglie, dopo un errore nell’ultima notte, il 2° posto, a scapito di Toivonen (che vince il RAC dopo 5 anni). Terzo un ottimo Pond con la Metro, che a lungo ha sfiorato la vittoria.
Edited by sisteron - 30/11/2015, 23:20
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