CITAZIONE (sisteron @ 24/2/2024, 22:34)
Acropolis 1984 - 1st Tappa - Part II
In perfetto accordo con quello che è il clima locale, ma in netta controtendenza rispetto alle ultime due edizioni, caratterizzate da prime tappe estremamente bagnate, l’Acropoli parte sotto il cielo limpido e nella morsa di un caldo quasi torrido, tanto che più di un equipaggio lamenterà temperature impossibili all’interno degli abitacoli.
Con le strade asciutte si presenta l’inevitabile problema della polvere, che colpisce un po’ tutti gli equipaggi con l’ovvia eccezione del battistrada, Walter Roehrl, il quale figura tra i protagonisti della prima giornata di prove. Il tedesco riesce con grande abilità a tenere sotto controllo un propulsore che tende a surriscaldarsi con eccessiva facilità e fa segnare da subito tempi che lo portano a ridosso delle posizioni di testa, mostrando le effettive potenzialità della nuova Sport Quattro, ampiamente inespresse in occasione del TdC.
A conferma del fatto che la neonata coupé di Ingolstadt si trovi decisamente più a suo agio sugli sterrati ellenici piuttosto che sui budelli isolani si segnalano i due scratch di Michèle Mouton (PS 2 e PS 6), anche se al motore che tende a scaldare la francesina è costretta a sommare una foratura e problemi alla frizione.
Più in generale le Audi, corte o lunghe che siano, sono padrone della scena: Blomqvist conquista subito la leadership, tallonato dal compagno di squadra Mikkola; il quale si ritrova al comando dopo la PS 4, a seguito di una foratura ha attardato lo svedese. Stig non si scompone e riprende nuovamente la testa già alla prova successiva, sempre braccato ad una manciata di secondi dal Campione Iridato (+43 sec alla PS 10).
(to be continued)
Nel mezzo del monologo bavarese si inserisce, attesissima, la Peugeot 205 Turbo 16 di Vatanen.
L’appena costituita accoppiata franco-finlandese, debuttante sul palcoscenico della terra mondiale, funziona bene quanto ha funzionato in Corsica ed Ari, in forma strepitosa ed assecondato da una vettura con la quale ha familiarizzato altrettanto bene se non meglio di quanto non avesse fatto con l’amata Escort, non fatica più di tanto nel mettersi dietro le coeve Sport Quattro e nell’alitare sul collo dei due che lo precedono. Al biondo finnico, partito con qualche cautela per non rischiare di compromettere anzitempo una meccanica ancora tutta da esplorare, vanno la PS 7 e, in sequenza, le PS 11 e 12.
La giornata non procede altrettanto positivamente in casa Lancia.
Passi per lo sfortunatissimo Capone, messo KO dopo appena un paio di speciali dalla rottura del differenziale, ma le 037 appaiono lontane parenti delle berlinette che dodici mesi prima avevano tenuto sotto scacco le Audi.
Il migliore, manco a dirlo, è un generoso Markku Alen, che verso metà giornata si mantiene in 5th piazza; più indietro i due italiani, con Biasion (9th) e Bettega (10th) che seguono la Mouton e vengono preceduti anche dalla seconda T16 di Nicolas, buon 6th e capace nelle prime fasi di gara di piazzarsi immediatamente alle spalle dell’armata Audi.
A rallentare le vetture italiane, oltre al fondo di gara poco favorevole, una quantità impressionante di forature (3 solamente nella PS 1), tanto che la Pirelli, già alla gogna per la disfatta monegasca, si ritrova nuovamente sotto accusa. La casa milanese cercherà di giustificarsi adducendo a sua discolpa le temperature bollenti e le pietre aguzze delle speciali greche…due fattori che, a dar loro ascolto, parrebbero esser stati introdotti proprio in occasione del 1984…..seehh, come no!!
Caldo e pietre acuminate in Grecia…ma chi li aveva mai visti??
(to be continued)
