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1970-1971-1972: Mondiali o no?

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view post Posted on 1/10/2016, 18:46     +1   -1
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Si, Riccardo , il tuo elenco mi sembra perfetto !! :cheers.gif:

Altre foto del Monte 70

Ake Andersson 4°


Piot Todt


la Beaumont


Nicolas terzo


Therier


Waldegaard primo
 
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view post Posted on 3/10/2016, 10:33     +1   -1
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Barbasio Mannucci


Waldegaard


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Clark Porter


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view post Posted on 7/10/2016, 15:40     +2   +1   -1
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Questa è la versione di TUTTORALLY sul RAC 1970



e questa è la versione di CAVICCHI

HARRY E LE MAGATE LANCIA


Quando un rally [e un titolo europeo] debbono dire grazie a una bronzina, un crick e una . . . giacca a vento

Machynlleth è il nome impronunciabile di un paesino del Galles che conta meno di 2000 anime. Lì verso le 8 di sera del 17 novembre 1970 un pugno di uomini pieni di buona volontà si vedeva il mondo crollare addosso. Con il calare delle tenebre si era avviata l'ultima notte del Rally di Gran Bretagna, a quel tempo una delle classiche più importanti e anche una delle gare tabù per le squadre che ci arrivavano dal sud dell'Europa.
Non per la Lancia però, che l'anno prima era riuscita nell'incredibile impresa di vincere con Kallstrom e di ottenere un altrettanto portentoso terzo posto con Fall. E, com'era o come non era, il doppio colpaccio si stava materializzando per il secondo anno di fila. Infatti, davanti a tutti c'era ancora lo svedesone Harry Kallstrom, detto "Sputnik", mentre una seconda Fulvia, quella di Lampinen, era saldamente al terzo posto.
Nemmeno il più ottimista degli scommettitori avrebbe potuto azzardarsi a tanto però, a dispetto dell'incredibile parco partenti e della durezza della gara che si stava avviando al suo quinto e ultimo giorno, quella era la classifica, almeno finchè le auto si stavano presentando al parco di lavoro.
Ma lì a Machynlleth, tra la disperazione dell'assistenza Lancia, si era scoperto che il motore della Fulvia capolista aveva fuso una bronzina.
"Come si può rimediare?" chiedeva Cesare Fiorio, il boss della squadra, al capomeccanico Gino Gotta.
"Semplice, basta sostituire la bronzina rotta con una sana..."
"Ma quanto tempo occorrerà?"
"Un'ora, un'ora e mezza. Tra il riordino nel parco e poi la finitura dopo il controllo, si potrebbe fare..."
"Allora facciamolo!"
"Sì, però di sera, in pieno Galles, dove la troviamo una bronzina di una Fulvia HF 1600?"

Machynlleth è vicino al mare d'Irlanda, e la sera a novembre è spazzata da un vento da brividi, ma niente al confronto del gelo che aveva assalito Fiorio nel sentire quella banale, ma terminale, considerazione. Già, dove trovare una bronzina?
Mentre Fiorio si arrovellava, ecco spuntare la Fulvia di Lampinen, bella rossa col suo equipaggio che gongolava per un meritato e prezioso terzo posto.
Lampinen? Lampinen, Lampineeen!
Ecco la soluzione; rischiosa, ma anche l'unica possibile.
Non fu facile convincere il finlandese Simo, vincitore del rally due anni prima, che sul più bello se ne poteva tornare in albergo a Londra lasciando lì, sbudellata, la sua Fulvia HF, ma con le buone o con le cattive l'ordine si materializzò. E non fu facile nemmeno prenderla, quella decisione, perchè se poi Kallstrom si fosse fermato e la Lancia avesse anche perso il terzo (quindi secondo) posto, chi lo andava a dire a Torino?
Gino Gotta e Luigi Podda, due maghi dei motori, si tuffarono subito sotto le due auto: uno apriva il basamento di una Fulvia, l'altro quello della seconda. Il trapianto era molto rischioso perchè le due bronzine erano differenti, ma con un bel segno della croce e tanto mestiere, Kallstrom riuscì a ripartire. Però senza la protezione della coppa dell'olio perchè non c'era più tempo per nulla.
"Harry, procedi con prudenza. Ci rivediamo tra due prove e te la montiamo lì.."
Kallstrom fu prudente e dopo due prove si presentò al controllo orario di Harford oltre il quale era già piazzata l'assistenza con i meccanici Marino Brosio e Gino Fraboni.
Mancavano meno di cento metri al tavolo dei cronometristi quando una vettura di uno del posto, uscita chissà come da un cortile, centrò in pieno la Fulvia del leader mandandola in un fosso.
"Nooo"!
Una ventina di spettatori, più gli uomini dell'assistenza Lancia, ficcarono i piedi nell'acqua gelata per tirare fuori l'auto con la sospensione anteriore sinistra distrutta e senza una ruota.
C'era il controllo da fare e venne superato di slancio con l'aiuto di un crick al posto della ruota mancante.
Gli inglesi, si sa, sono molto appassionati, apprezzano chi si batte e si sbatte per le competizioni: chiusero un occhio, anzi tutti e due, e non ci badarono. Tanto, poi, quell'auto dove sarebbe potuta andare?
Invece, Fraboni superò la sua già acclamata fama di meccanico magistrale. Ricostruì la Fulvia in un tempo record con Fiorio nella parte del ragazzo di bottega che passava gli utensili, serviva gli stracci e faceva benzina. Montò anche il paracoppa, ma non riuscì a mettere la gommapiuma tra protezione e coppa dell'olio per evitare che strada facendo si infilassero dei sassi con il rischio alla prima spanciata di rompere il basamento.
"Non ho la gommapiuma"! Gridò disperato il Gino.
"Mettici questa"! gli intimò Fiorio.
Era la sua bella giacca a vento perchè in quegli anni non c'erano ancora quelle di ordinanza. Si trattava di un piumino firmato, comperato a caro prezzo pochi giorni prima in una boutique di Bond Street a Londra.
La giacca fece il suo dovere alla perfezione, e Kallstrom si aggiudicò il suo secondo RAC e fece suo anche il Campionato Europeo che all'epoca valeva quanto il mondiale piloti di oggi.

Ad aspettarlo, sul palco d'arrivo a Londra, c'era anche Lampinen, il suo salvatore.
Ma tutta in una notte, quanta fatica...

Carlo Cavicchi
 
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view post Posted on 7/10/2016, 16:01     +1   -1
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Ancora Monte 70

Clark Porter


Lampinen


Smania


Ballestrieri Audetto


Waldegaard Helmer retro


Waldegaard 1°


ancora Bjorn


CITAZIONE (128 coupe @ 7/10/2016, 16:40) 
Questa è la versione di TUTTORALLY sul RAC 1970

(IMG:http://i64.tinypic.com/xgczlu.jpg)

e questa è la versione di CAVICCHI

HARRY E LE MAGATE LANCIA


Quando un rally [e un titolo europeo] debbono dire grazie a una bronzina, un crick e una . . . giacca a vento

Machynlleth è il nome impronunciabile di un paesino del Galles che conta meno di 2000 anime. Lì verso le 8 di sera del 17 novembre 1970 un pugno di uomini pieni di buona volontà si vedeva il mondo crollare addosso. Con il calare delle tenebre si era avviata l'ultima notte del Rally di Gran Bretagna, a quel tempo una delle classiche più importanti e anche una delle gare tabù per le squadre che ci arrivavano dal sud dell'Europa.
Non per la Lancia però, che l'anno prima era riuscita nell'incredibile impresa di vincere con Kallstrom e di ottenere un altrettanto portentoso terzo posto con Fall. E, com'era o come non era, il doppio colpaccio si stava materializzando per il secondo anno di fila. Infatti, davanti a tutti c'era ancora lo svedesone Harry Kallstrom, detto "Sputnik", mentre una seconda Fulvia, quella di Lampinen, era saldamente al terzo posto.
Nemmeno il più ottimista degli scommettitori avrebbe potuto azzardarsi a tanto però, a dispetto dell'incredibile parco partenti e della durezza della gara che si stava avviando al suo quinto e ultimo giorno, quella era la classifica, almeno finchè le auto si stavano presentando al parco di lavoro.
Ma lì a Machynlleth, tra la disperazione dell'assistenza Lancia, si era scoperto che il motore della Fulvia capolista aveva fuso una bronzina.
"Come si può rimediare?" chiedeva Cesare Fiorio, il boss della squadra, al capomeccanico Gino Gotta.
"Semplice, basta sostituire la bronzina rotta con una sana..."
"Ma quanto tempo occorrerà?"
"Un'ora, un'ora e mezza. Tra il riordino nel parco e poi la finitura dopo il controllo, si potrebbe fare..."
"Allora facciamolo!"
"Sì, però di sera, in pieno Galles, dove la troviamo una bronzina di una Fulvia HF 1600?"

Machynlleth è vicino al mare d'Irlanda, e la sera a novembre è spazzata da un vento da brividi, ma niente al confronto del gelo che aveva assalito Fiorio nel sentire quella banale, ma terminale, considerazione. Già, dove trovare una bronzina?
Mentre Fiorio si arrovellava, ecco spuntare la Fulvia di Lampinen, bella rossa col suo equipaggio che gongolava per un meritato e prezioso terzo posto.
Lampinen? Lampinen, Lampineeen!
Ecco la soluzione; rischiosa, ma anche l'unica possibile.
Non fu facile convincere il finlandese Simo, vincitore del rally due anni prima, che sul più bello se ne poteva tornare in albergo a Londra lasciando lì, sbudellata, la sua Fulvia HF, ma con le buone o con le cattive l'ordine si materializzò. E non fu facile nemmeno prenderla, quella decisione, perchè se poi Kallstrom si fosse fermato e la Lancia avesse anche perso il terzo (quindi secondo) posto, chi lo andava a dire a Torino?
Gino Gotta e Luigi Podda, due maghi dei motori, si tuffarono subito sotto le due auto: uno apriva il basamento di una Fulvia, l'altro quello della seconda. Il trapianto era molto rischioso perchè le due bronzine erano differenti, ma con un bel segno della croce e tanto mestiere, Kallstrom riuscì a ripartire. Però senza la protezione della coppa dell'olio perchè non c'era più tempo per nulla.
"Harry, procedi con prudenza. Ci rivediamo tra due prove e te la montiamo lì.."
Kallstrom fu prudente e dopo due prove si presentò al controllo orario di Harford oltre il quale era già piazzata l'assistenza con i meccanici Marino Brosio e Gino Fraboni.
Mancavano meno di cento metri al tavolo dei cronometristi quando una vettura di uno del posto, uscita chissà come da un cortile, centrò in pieno la Fulvia del leader mandandola in un fosso.
"Nooo"!
Una ventina di spettatori, più gli uomini dell'assistenza Lancia, ficcarono i piedi nell'acqua gelata per tirare fuori l'auto con la sospensione anteriore sinistra distrutta e senza una ruota.
C'era il controllo da fare e venne superato di slancio con l'aiuto di un crick al posto della ruota mancante.
Gli inglesi, si sa, sono molto appassionati, apprezzano chi si batte e si sbatte per le competizioni: chiusero un occhio, anzi tutti e due, e non ci badarono. Tanto, poi, quell'auto dove sarebbe potuta andare?
Invece, Fraboni superò la sua già acclamata fama di meccanico magistrale. Ricostruì la Fulvia in un tempo record con Fiorio nella parte del ragazzo di bottega che passava gli utensili, serviva gli stracci e faceva benzina. Montò anche il paracoppa, ma non riuscì a mettere la gommapiuma tra protezione e coppa dell'olio per evitare che strada facendo si infilassero dei sassi con il rischio alla prima spanciata di rompere il basamento.
"Non ho la gommapiuma"! Gridò disperato il Gino.
"Mettici questa"! gli intimò Fiorio.
Era la sua bella giacca a vento perchè in quegli anni non c'erano ancora quelle di ordinanza. Si trattava di un piumino firmato, comperato a caro prezzo pochi giorni prima in una boutique di Bond Street a Londra.
La giacca fece il suo dovere alla perfezione, e Kallstrom si aggiudicò il suo secondo RAC e fece suo anche il Campionato Europeo che all'epoca valeva quanto il mondiale piloti di oggi.

Ad aspettarlo, sul palco d'arrivo a Londra, c'era anche Lampinen, il suo salvatore.
Ma tutta in una notte, quanta fatica...

Carlo Cavicchi

Molto , molto interessante , Riccardo...non conoscevo questi retroscena...
erano proprio altri tempi...rally avventura...bellissimo

ecco una foto del "miracolato" Kallstrom al Rac 70



Sempre Kallstrom vincitore del Rac 70
 
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view post Posted on 16/10/2016, 18:51     +1   -1
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sempre Waldegaard vincitore del Monte 70

 
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view post Posted on 23/10/2016, 17:23     +1   +1   -1
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Monte 71 Andersson Stone 1°
















Monte 72 Munari Mannucci 1°










 
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view post Posted on 28/10/2016, 08:45     +1   -1
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Volevo fare un po' d'ordine... ;)

cominciamo col 1970...ecco le classifiche dei Rally validi per il Campionato Internazionale Marche













 
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view post Posted on 28/10/2016, 15:18     +1   +1   -1
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Due curiosità:
26 svedesi nei primi tredici classificate allo SVEZIA (13 piloti + 13 copiloti), "solo" 22 kenioti classificati nei primi 13 al SAFARI.

ACROPOLI, Therier vince con 1h 48' di penalità, il secondo ha "solo" 4h 37' 3'' di distacco !!!!!!!!! (e dal 3° al 4° altre 9h di distacco)
Ma all'epoca non andava ancora di moda conteggiare i decimi per evitare gli ex-aequo !!!!
 
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view post Posted on 28/10/2016, 15:28     +1   +1   -1
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CITAZIONE (128 coupe @ 28/10/2016, 16:18) 
Due curiosità:
26 svedesi nei primi tredici classificate allo SVEZIA (13 piloti + 13 copiloti), "solo" 22 kenioti classificati nei primi 13 al SAFARI.

Il Safari del tempo però mi pare comprendesse tratti cronometrati anche in Uganda (paese di Jamil Din e, anche se non è in questa particolare classifica, Mehta) ed in Tanzania (Shankland e naviga). Era una prova transnazionale...quindi il solo vero "intruso" è il compagno di Herrmann, che però a dispetto della nazionalità indicata sul passaporto scommetterei fosse comunque di casa...
 
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view post Posted on 28/10/2016, 15:40     +1   -1
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CITAZIONE (128 coupe @ 28/10/2016, 16:18) 
Due curiosità:
26 svedesi nei primi tredici classificate allo SVEZIA (13 piloti + 13 copiloti), "solo" 22 kenioti classificati nei primi 13 al SAFARI.

ACROPOLI, Therier vince con 1h 48' di penalità, il secondo ha "solo" 4h 37' 3'' di distacco !!!!!!!!! (e dal 3° al 4° altre 9h di distacco)
Ma all'epoca non andava ancora di moda conteggiare i decimi per evitare gli ex-aequo !!!!

Hai ragione Riccardo è incredibile..se vai a vedere la pag. della classifica dello Svezia 70
è proprio allucinante dei 31 arrivati ..sono 62 gli svedesi !!!
www.ewrc-results.com/final.php?e=14...dish-Rally-1970

La definizione di Rally per specialisti era proprio azzeccata !!
 
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view post Posted on 28/10/2016, 16:35     +1   -1
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Lancia Stratos

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Sulla classifica dell'ACROPOLI penso di aver preso un grosso granchio.
Il distacco tra primo e secondo è di 4 minuti e 37 secondi e tra il terzo e il quarto è di altri 9 minuti.
Altrimenti il settimo avrebbe 46 ore di distacco.
SCUSATE
 
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view post Posted on 28/10/2016, 17:37     +1   -1

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Ma sai, anche le 46h a quel tempo potrebbero essere giustificate
 
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view post Posted on 28/10/2016, 18:35     +1   -1
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CITAZIONE (128 coupe @ 28/10/2016, 17:35) 
Sulla classifica dell'ACROPOLI penso di aver preso un grosso granchio.
Il distacco tra primo e secondo è di 4 minuti e 37 secondi e tra il terzo e il quarto è di altri 9 minuti.
Altrimenti il settimo avrebbe 46 ore di distacco.
SCUSATE

Si, sono 4 minuti
 
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Hor'muz
view post Posted on 28/10/2016, 20:39     +1   -1




Comunque nella classifica dell'Acropoli c'è qualcosa che non va, la media di Therier è di 8991,7 km/h, stesso discorso per il Sanremo dove lo stesso Therier ha un media di 1154,8 km/h.
Di cronaca dell'Acropoli non ho trovato nulla, come dell'Austria, mentre del Sanremo la classifica veniva redatta per penalità (Therier 810,5 penalità, 2 Kallstrom 1030,7 p., 3 Vinatier 1600 p., 4 Trana 1796 p. ecc....) e non è d'aiuto, o almeno io non la so interpretare.
 
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view post Posted on 29/10/2016, 13:09     +1   +1   -1
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Lancia Stratos

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Il problema della media è che si tratta della media tra il tempo totale delle SOLE ps e i KM totali della gara, (cioè ps+trasferimenti).

La questione delle penalità: avevo già spiegato tempo fa (ma non ricordo su quale discussione di preciso) che in passato il conteggio delle penalità veniva fatto sommando i secondi impiegati per percorre le ps oltre il tempo imposto e il totale dei secondi di ritardo ai CO.
Esempio:

Ps A km 10 Tempo imposto 12' Tempo di percorrenza 13'21'' penalità 81

Ps B km 6 Tempo imposto 7'12'' Tempo di percorrenza 7'02'' penalità 0

Trasferimento tra CO 14 e CO 15 Km 40 Tempo 48'
Partenza co 14 ore 15.04'
Arrivo al co 15 ore 15. 45' 12'' penalità 13 (all'epoca i ritardi ai co venivano conteggiati, dopo il minuto di tolleranza, al secondo.

In alcuni tratti di gara si collocavano CO 400/500 mt dopo la fine della PS ( non esistevano i Controlli Stop) e in questo modo i distacchi venivano quasi raddoppiati perché i 30'' di ritardo a fine ps in genere erano anche 30'' di ritardo in più al co successivo.

Spero di essere stato chiaro nello spiegare.
 
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