RALLYMANIA

Posts written by sundance76

view post Posted: 2/9/2021, 22:08     +1Björn Waldegård - Piloti & Navigatori
Interessante intervista su AS alla vigilia del rally di Montecarlo 1989, a vent'anni di distanza dalla sua prima vittoria nel Principato.
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view post Posted: 29/8/2021, 18:13     +1Rallye Sanremo - Mondiale:il Pantheon iridato
Sisteron, la tua è un'impresa semplicemente inenarrabile.

Da parte mia, nel topic 1970-1971-1972 ho ripostato un'immagine e poi un articolo su 4 pagine di Carlo Cavicchi del 1993.
view post Posted: 24/8/2021, 19:10     Mondiale Rally 1984 - Mondiale:il Pantheon iridato
Era un po' come nella F1 del 1982-83 tra chi aveva il turbo e chi no: su certe piste veloci, sembravano due formule differenti.
view post Posted: 12/7/2021, 17:39     +2Didier Auriol - Piloti & Navigatori
Il 20 novembre 1994 partiva quello che mi piace chiamare RAC rally, il rally d'Inghilterra, per decenni la gara finale della stagione, spesso decisiva per il titolo che dalla sua istituzione nel 1979 non aveva mai premiato un pilota francese. E francese era il mio idolo: Didier Auriol, che dall'anno prima era passato alla Toyota dopo quattro anni in Lancia, durante i quali avevo imparato a conoscerlo. Velocissimo, forse il più veloce di tutti, e anche piuttosto eclettico.

All'epoca sopravviveva ancora la differenza tra terraioli, asfaltisti, specialisti africani, ma era una suddivisione che stava venendo meno proprio in quel periodo, con gli exploit di Sainz e dello stesso Auriol: Finlandia o Africa, poco importa, andavano come missili. E Sainz fu proprio il primo, anzi l'unico, a fare filotto nel Grand Slam rallystico, infilando nel giro di venti mesi le vittorie nei cinque rally più iconici: Mille Laghi, Rac (in entrambi i casi primo pilota latino a infrangere la superiorità dei nordici), Montecarlo, Tour de Corse e Safari. Ma anche Didier non scherzava: nell'88 con una Sierra a due ruote motrici vinse il Tour (primo di sei trionfi, record alla pari con Darniche) dando alla Ford la prima vittoria dopo 7 anni di digiuno, e al Mille Laghi al debutto si classificò 3°, primo podio di un latino in Finlandia.

Ma poi venne alla Lancia dove comandava Re Miki Biasion, e seppur tra qualche errore di troppo, dimostrò di non temere nessuno, e pian piano da "asfaltista" puro divenne anche un gran "terraiolo", vedi la battaglia all'Acropolis '89. Nel '90 fu il lancista più vittorioso (Montecarlo, Tour de Corse - il terzo consecutivo - e Sanremo), ma contro il Sainz di quell'anno non c'era niente da fare.

Per me Auriol divenne definitivamente un idolo nel '91: passato al Jolly Club, ma sempre al volante di una Lancia Delta, fu autore di straordinarie prestazioni da assoluto ovunque, ma che non furono mai coronate dalla vittoria. Turbine rotte, forature, idroguide, una dannazione continua. A Sanremo finalmente vinse, ma le sue speranze di titolo - ormai teoriche - furono spazzate via dalla morte del papà, che gli fecero dichiarare forfait per la Spagna, lasciando Sainz e KKK a giocarsi il titolo nelle foreste assassine del Rac, e lì il finlandese non sbagliò, coronando una incredibile seconda parte di stagione, cominciata proprio quando sembrava che niente e nessuno avrebbero potuto togliere allo spagnolo il secondo titolo consecutivo. Invece, mentre uscivo dal liceo in una fredda sera - eravamo rimasti senza sede, ed eravamo ospiti pomeridiani dell'edificio delle medie - sentivo un compagno di classe commentare la vittoria di Kankkunen al Rac, che vinse il suo terzo titolo (mai nessuno ci era riuscito prima) mentre Sainz collezionò la prima di una pazzesca serie di disfatte all'ultimo atto, ma nessuno, proprio nessuno, poteva allora immaginarlo. Sull'autobus qualcuno aveva una copia del Corriere dello Sport, diceva che "in un momento in cui la Ferrari non va, la Lancia rappresenta un patrimonio di cui andare orgogliosi". Seccia: poche settimane dopo ecco la doccia gelata. La Lancia si ritira dopo 5 titoli costruttori consecutivi, nove in totale, ma sarebbero dieci contando quello del '72 quando si chiamava "Campionato Internazionale".
Le macchine nel 1992 sarebbero state iscritte dal Martini Racing e gestite dal Jolly Club sui campi di gara, con l'Abarth ancora impegnata dal punto di vista tecnico.

Intanto AS alla vigilia del '92 aveva ragione: "Sono in molti a credere che i rally stiano per conoscere l'era-Auriol". Mentre con la vigoria dei miei quasi 16 anni andavo inconsapevolmente incontro a un nuovo orrendo anno di sdentate ferrariste, la Lancia travestita da Martini Racing iniziò a macinare tutti: Auriol vinse a Montecarlo, KKK in Portogallo. Sainz fa in tempo a vincere il Safari, ma al Tour comincia lo show di Auriol, che infila cinque partecipazioni e altrettante vittorie: Corsica, Acropolis, Argentina, Mille Laghi (eguagliato Sainz, e Lancia già campione per la decima volta, che sarebbe l'undicesima per via del '72, non fatemi ripetere), Australia. Record, mai nessuno aveva vinto 6 gare in una stagione (non mi parlate dei rallini post-96, di Loeb, di Ogier e chincaglieria varia).
E invece, mentre il valzer del mercato impazziva, con il Jolly che temporeggiava di fronte alla volontà di Auriol di restare in Italia, con Sainz che firma proprio col Jolly appena dopo che Auriol esasperato ha accettato la corte della Toyota, ecco l'impossibile: nelle tre gare finali, Auriol subisce i guai più assurdi, una ruota che si sfila, l'idroguida danneggiata, e infine al Rac una candela rotta consegnano un incredibile titolo a Sainz, mentre anche Kankkunen con 1 vittoria finisce vicecampione, e Auriol addirittura terzo in un Mondiale stra-stra-stra-dominato. Il '93 filò via con l'ennesimo titolo di KKK passato insieme a Auriol alla Toyota. Didier centrò solo il Montecarlo, unica vittoria dell'anno: Sainz nemmeno quella, perché la Delta senza l'appoggio Abarth è ormai al tramonto.

20 novembre '94, dicevo. Parte il decisivo Rac. Auriol ci è arrivato in testa al Mondiale, con tre vittorie (il solito Tour, poi l'Argentina e il Sanremo) sempre davanti a Sainz, battuto nelle pampas per soli 6 secondi (all'epoca uno degli scarti più ridotti della Storia rallistica), ma lo spagnolo con la Subaru a sua volta ha rotto il suo digiuno (che durava proprio dal Rac '92 del secondo titolo) vincendo all'Acropolis, dove Auriol si ritira (quindi un secco 20-0 rispetto ai tre 20-15 favorevoli al francese). Sono in quinta liceo scientifico. La Ferrari finalmente quell'estate aveva vinto un Grand Prix dopo 4 anni di digiuno, Germania con Berger, la vittoria più importante di tutte dopo quella di Gonzales nel '51, ma Monza era stata tragica, e speravo che Auriol mi avrebbe reso meno indigesto quel piovoso autunno '94. AS però lancia la secciata: "Pur in caso di vittoria di Sainz, ad Auriol basta il quarto posto per vincere il titolo". Guardacaso, al Rac Auriol non è mai andato oltre il quinto posto...

Niente internet, la Tv è avara, il televideo non funziona, ma poi becco una specie di pay tv che trasmette alcune ore in chiaro, e posso vedere il macello: Auriol ha preso in pieno una pietra, ruota e sospensione stracciata, addio titolo. Porca puttana. Per Sainz si spalanca la strada a quel terzo titolo che invece non sarà mai, mai suo, nonostante altre finalissime al Rac nel '95 contro McRae, nel '98 contro Makinen (la sconfitta più infernale, nemesi del '92), nel 2001 contro mezzo mondo, nel 2003 contro Solberg e Loeb.

Auriol, pur col morale a pezzi prova a risalire, ma nella seconda o terza tappa, altro erroraccio e macchina per cappello. Ormai è proprio finita. Mi sembrava la ripetizione della tragedia di Markku Alen al Rac 87. Intanto però Sainz al 2° posto è nervoso, il suo team è entusiasta per la prima posizione del compagno McRae, e il boss Richards non sembra intenzionato a ordinare lo scambio di posizioni in caso di rientro (del tutto improbabile) di Auriol nei top five.

Io a casa non so nulla in tempo reale, ma alla sera il TG si degna di parlare di rally anche se la Lancia non c'è più: Auriol ha vinto il mondiale! Com'è possibile? Lui stesso ai microfoni ha l'aria stralunata, non ci crede: in una prova speciale ha scorto la Subaru blu di Sainz nel fosso. Le immagini scorrono, si vede Moya in piedi, a piedi, mentre passa la Toyota. E' fatta, Didì è finalmente campione del mondo, ma che sofferenza...

Forse non ho mai comprato così tante riviste per un unico evento sportivo come in quella occasione: AutoSprint, RallySprint, Tuttorally e non so so cos'altro, ma l'autunno del mio scontento era ormai mutato in estate gloriosa proprio nelle brumose contrade del paese di Shakespeare, e la Killer Kielder, la foresta assassina di Kielder, per una volta era stata benigna con chi da quelle parti due anni prima ci aveva lasciato un titolo che il mondiale '94, per me, ha solo in parte ripagato. E' vero, il titolo 1994 nessuno potrà mai levarlo (a me o a Didier, fa lo stesso), però, come disse Mario Donnini, un sogno che resta sogno fa più compagnia di un sogno che diviene realtà. E io talvolta come in un racconto di Nerval mi ritrovo nell'azzurra estate '92, a passeggiare tra le conifere e le betulle della Finlandia, e per qualche attimo resto convinto che Auriol vincerà il suo titolo con la Lancia. E, come scriverebbe Garcia Marquez, "per un istante sono felice dentro il sogno".
view post Posted: 1/7/2021, 17:09     +1Safari Rally - Mondiale:il Pantheon iridato
Sul numero di luglio di Ruoteclassiche ho letto che c'è un servizio sulla Ford Escort (a destra) che vinse il Safari '72 con Hannu Mikkola, primo non-africano a vincere la maratona.
view post Posted: 28/6/2021, 13:29     69° Safari Rally Kenya 2021 - WRC
CITAZIONE (ruben29292 @ 27/6/2021, 23:05) 
CITAZIONE (sundance76 @ 27/6/2021, 16:48) 
Il fatto che i media si riferisca al 2° posto di Katsuda come al primo podio di un giapponese dal 1994, ignorando la vittoria di Shinozuka nel Safari '95, dimostra come tutti, anche a livello di Federazione, non abbiano mai capito che il Campionato Mondiale Marche (2 Litri) del 1995 e 1996 era appunto un Campionato Mondiale, e chi vinceva quelle gare andrebbe comunque ricordato come vincitore di una prova di Campionato Mondiale (non piloti, non Costruttori, ma Marche, che era la dizione ufficiale).

Invece ancora oggi con grande stupidità e superficialità quei due campionati vengono trattati come un trofeo regionale.
E magari lo erano pure nei fatti, ma formalmente erano veri e propri campionati mondiali non da meno degli altri due.

Analisi interessante. Ti correggo solo una minuzia. Nel 1995, al Safari, ha vinto Fujimoto sulla Celica.

Giusto Sisteron, ti ringrazio e correggo.
EDIT, GRAZIE RUBEN!!

Edited by sundance76 - 28/6/2021, 23:08
view post Posted: 27/6/2021, 15:48     69° Safari Rally Kenya 2021 - WRC
Il fatto che i media si riferisca al 2° posto di Katsuda come al primo podio di un giapponese dal 1994, ignorando la vittoria di Fujimoto nel Safari '95, dimostra come tutti, anche a livello di Federazione, non abbiano mai capito che il Campionato Mondiale Marche (2 Litri) del 1995 e 1996 era appunto un Campionato Mondiale, e chi vinceva quelle gare andrebbe comunque ricordato come vincitore di una prova di Campionato Mondiale (non piloti, non Costruttori, ma Marche, che era la dizione ufficiale).

Invece ancora oggi con grande stupidità e superficialità quei due campionati vengono trattati come un trofeo regionale.
E magari lo erano pure nei fatti, ma formalmente erano veri e propri campionati mondiali non da meno degli altri due.

Edited by sundance76 - 28/6/2021, 14:29
view post Posted: 27/6/2021, 13:09     69° Safari Rally Kenya 2021 - WRC
Con questo mini-Safari Ogier raggiunge Sainz come vincitore del Grand Slam (Monte, Safari, Corsica, Mille Laghi, Rac).
view post Posted: 24/6/2021, 21:48     +1Videogiochi di rally - DI TUTTO DI PIU'
CITAZIONE (ruben29292 @ 7/6/2021, 14:18) 
Ho sentito parlare del "vecchio" Rally Trophy. Conoscendo a memoria ormai le tappe di WRC 8 e RBR (anche tante di quelle create dai fans) volevo chiedervi com'era come gioco.
Cerco un gioco simulativo, la grafica non è così importante!

Secondo me è bellissimo. A livello simulativo è impegnativo, le auto di 50 anni fa non sono semplici da guidare al limite. Col volante deve essere superlativo.
view post Posted: 22/6/2021, 21:55     +1Arnaldo Cavallari - Piloti & Navigatori
E' andato perduto il post con le immagini di dieci anni fa. Ripropongo, in due atti, l'intervista di Danilo Castellarin ad Arnaldo Cavallari su Auto d'Epoca di dicembre 2006:
PmBz69r
6R5m0aV
wyLxA2U

SECONDA PARTE:
BSKEy5C
izL86ob
view post Posted: 22/6/2021, 13:13     Arnaldo Cavallari - Piloti & Navigatori
LA "QUASI" MACCHIA NERA

"Ebbene sì. Anch'io. Lo sportivo integerrimo. Ci sono cascato anch'io. Una macchia nera. O meglio, una "quasi" macchia nera.

Si correva il rally di Sardegna 1966. Estemporaneamente, tornavo al volante della Giulia Quadrifoglio. Più adatta. Su quelle stradine sassose la Gta non avrebbe retto. Io e Dante Salvay eravamo in lotta per l'assoluto contro la Fulvia HF di Cella. Prima di arrivare a Nuoro, affrontammo una prova in salita. E lì, improvvisamente, senza preavviso, il motore cedette, fuso. Riuscii a portare la Giulia fuori della prova speciale. Subito dietro arrivò un'altra Giulia del Jolly Club. Noi col numero 64, loro con il 66.

- Invertiamo i numeri di gara - propose Salvay - mettiamo il 66 sulla vettura 64. Noi continuiamo, perché possiamo vincere, gli altri si ritirano...

Voleva dire sostituzione di auto. Voleva dire "barare". Nella demenziale concitazione, tutti dissero di sì. Io compreso. I numeri cambiarono di portiera. Con la Giulia sana andai a fare la prova successiva, la salita Nuoro-Monte Ortobene. Finì la prima tappa. Eravamo primi.

Notte. Insonnia, il rimorso. La coscienza si ribellava. E mi faceva star male.

Dal cervello allo stomaco, era tutto sottosopra.

"No Arnaldo - mi ripetevo -, queste cose no".

Ero caduto nella frode, ma potevo ancora vanificarla.

Il mattino dopo comunicai a Salvay che non si ripartiva. Tutti a casa. Non me la sentivo di continuare.

Non era ancora giunto il momento di vendere l'anima al diavolo".

(Arnaldo Cavallari)
view post Posted: 25/5/2021, 07:50     +1Lancia Delta - Auto
Dal 22 maggio è in edicola il nuovo numero mensile di "Autosprint Gold Collection" dedicato alla storia della Lancia Delta. Mi sembra fatto molto bene, foto bellissime, alcune interviste inedite a gente come Bortoletto e Lombardi, ma anche a Biasion, Alex Fiorio e altri. Non viene nemmeno trascurata la serie di piloti italiani che vinsero titoli nazionali ed europei con la berlinetta Lancia:

https://autosprint.corrieredellosport.it/n...nore_nazionale/

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Edited by sundance76 - 25/5/2021, 09:37
view post Posted: 21/4/2021, 10:01     +1Rally in Emilia Romagna - Italia:miti e leggende del Belpaese
Grazie mille a entrambi, mi sembrava infatti strano che un'eventuale partecipazione non risultasse da nessuna parte.
view post Posted: 18/4/2021, 09:02     Rally in Emilia Romagna - Italia:miti e leggende del Belpaese
Ragazzi, leggo sul numero 12 di Autosprint del 1980 che il 16 marzo al trofeo Ponte Giorgi, rally di seconda serie, vinse "Regazzoni su Volkswagen Golf".

Ma è proprio Clay Regazzoni?
1452 replies since 29/8/2007