| Come al solito riporto un po' indietro il tempo. Rally di Montecarlo, primi anni '70. Sono capocosca di un manipolo di tifosi che si reca a vedere il Monte. Si parte in quattro su di una Fiat 128 Coupé giallo canarino (sic!), meta l'entroterra di Nizza, ma, come al solito, senza nessuna prenotazione per dormire. Già, per questo ci sono ad acoglierci le cabine telefoniche del Princiato: sono in pieno centro, sulla promenade vicino all'arrivo del Monte, meglio di così! Insomma partiamo, ma invece di prendere l'autostrada dei Fiori in direzione Liguria e da li continuare per la Francia preferiamo fare un percorso che ci faccia entrare subito nell'atmosfera del Monte. E così prendiamo la direzione verso Torino, Cuneo e il colle di Tenda. Prima di iniziare il tunnel che ci porta in Francia comincia a nevicare piuttosto forte e al rifornimento che facciamo prima di espatriare ci dicono che dall'altra parte di neve c'è ne ancora di più. Beh, facciamo il tunnel alla fine del quale inizia la discesa verso il mare e la neve è veramente tanta, ma ha snesso di nevicare. La situazione meteorologica, essendo alla guida, mi porta ad esbirmi in alcuni traversi nei tornati che, uno dietro l'altro, mi si presentano. E uno, e due, e tre. Poi capisco di esagerare e rinuncio, anche perchè se mai venisse qualcuno in controsenso sarebbero guai e fine del divertimento. Beh, adottando una velocità molto bassa, riesco a fare ancora qualche chilometro e alcuni tornanti mantenendomi tutto sulla mia destra, quando .... Quando all'uscita di un tornante destro ci arriva in piena faccia un missile azzurro che, essendo tutto sulla sua sinistra cioè dalla nostra parte, si infila sotto il muso della nostra 128. Nel fragore delle lamiere riesco ad intuire che è una Renault Alpine, per di più da gara perché ha sulle porte i numeri. Allora, l'Alpine si infila sotto la 128 che si alza e ricade sul suo muso. l colpo è talmente forte che una parte del muso del'Alpine viene tranciato di netto da quello della 128 e dal contraccolpo la berlinetta viene scagliata a qualche decina di metri di distanza. Riavutomi dallo schianto iniziale vedo che quel che resta dell'Alpine indietreggia rispetto a noi e con sgomento vedo che dal frontale mozzato della berlinetta francese fuoriescono quattro gambe. Sudo freddo e con gli amici mi preparo al peggio. Con il cuore in gola esco dall'auto e mentre mi avvicino all'Alpine sento arrivare da suo interno delle madonne e vedo che i piedi si ritraggono. Apro la porta dell'Alpine chiedendo se c'era bisogno del nostro aiuto, ma i due stavano discutendo con tanta animosità che non mi hanno nemmeno filato. Poi disincastrandosi tra pezzi di lamiera e plasitica i due escono dall'auto. Era un equipaggio che aveva corso il Monte e stava rientrando in Italia dopo che era stato messo fuori dalla corsa per un'abbondate nevicata che aveva ostruito la prova del Burzet. Per i regolamenti di allora, se una prova speciale era portata a termine, credo da almeno dal 20% dei concorrenti, veniva dichiarata valida e se per motivi anche atomosferici veniva interrotta i restanti concorrenti venivano esclusi dalla competizione. Beh, per concludere i due sono rimasti sul posto leccando le ferite, tremende, all'Alpine (oltre alle ferite dell'Alpine hanno dovuto pagare anche quelle inferte alla povera 128 Coupé) e noi, nonostante la ruota anteriore sinistra un po' aperta abbiamo potuto raggiungere le prove speciali del Monte.
Edited by Twinmaster - 2/2/2009, 07:47
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