RALLYMANIA

Lancia Stratos, SOLO PER CHI DAVVERO LA AMA

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NormanBates
view post Posted on 28/11/2009, 11:33     +1   -1




La Stratos e' una vettura che ogni volta che la vedo e come se fosse la prima volta,solo LEI mi da certe sensazioni ed emozioni.
Con un semplice restyling credo sia ancora attuale ha una linea strepitosa.
Ogni tanto penso ma nel 1974 quando e' arrivata nei rally ha provocato qualche infarto tra la gente che ha avuto la fortuna di ammirarla ?

Edited by sisteron - 27/10/2020, 23:16
 
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view post Posted on 28/11/2009, 12:03     +1   -1
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Lancia Stratos

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Anche io penso che nei primi anni '70, quando in produzione c'era ancora la Fiat 850 berlina e le 500, le varie 124 e 125, la linea della Stratos deve aver fatto l'effetto di un disco volante venuto dal futuro remoto...

Edited by sisteron - 27/10/2020, 23:16
 
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Skulason
view post Posted on 28/11/2009, 14:21     +1   -1




Certo che la linea del prototipo alla presentazione è meravigliosa, non che dopo con spoiler e alettoni vari sia meno bella, ma la prima è la purezza assoluta!
 
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view post Posted on 28/11/2009, 18:43     +1   -1
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Lancia Delta S4

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CITAZIONE (NormanBates @ 28/11/2009, 11:33)
La Stratos e' una vettura che ogni volta che la vedo e come se fosse la prima volta,solo LEI mi da certe sensazioni ed emozioni.
Con un semplice restyling credo sia ancora attuale ha una linea strepitosa.
Ogni tanto penso ma nel 1974 quando e' arrivata nei rally ha provocato qualche infarto tra la gente che ha avuto la fortuna di ammirarla ?

Forse non ci crederete, ma la Stratos, quando è nata, è stata accolta molto tiepidamente specie dai lancisti. Un conto sono le corse per le quali la Stratos era stata concepita e per la quale esisteva, ancora prima che vedesse la luce, un progtamma di sviluppo ben preciso per impegarla nelle competizioni. Un altro conto era quello che riguardava la versione di serie. Berlinetta tutto sommato costosa (all'epoca costava come una Porsche 911), a parte la linea aggressiva, forse un po' troppo ardita per una ganturismo di inzio anni '70 , non offriva granché per quanto riguardava l'allestimanto, giudicato dai più troppo spartano (ad esempio, i finestrini di plastica si abbassavano e si alzavano svitando una rotella, assenza di impianto di condizionamento) e poi il suo V6 di 2.4 litri sia pure di origine Ferrari non era certo dotato quanto a potenza massima, specie se lo si comparava ai motori decisamente più potenti delle concorrenti.

Edited by sisteron - 27/10/2020, 23:17
 
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NormanBates
view post Posted on 28/11/2009, 18:55     +1   -1




Pero' la Stratos e' una delle poche macchine "investimento" parliamo di versione stradale non esiste 037 o S4 che l'avvicini nelle quotazioni,per le versioni rally il discorso puo' cambiare in quanto i modelli prodotti incidono sulla quotazione. Il mio dubbio e' il seguente questa vettura e' quotata solamente perche' monta un motore Ferrari?
 
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view post Posted on 28/11/2009, 19:20     +1   -1
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Norman, quello che ho scritto si riferisce ovviamente solo alla versione stradale di allora. Gli anni sono passati e vuoi per i successi nelle corse, vuoi perchè ne hanno fatte poche, vuoi perchè è stata la prima di un certo genere di GT (la 037 è forse simile, ma è nata dopo), vuoi perchè ha il motore Ferrari, oggi ha raggiunto quotazioni "stratosferiche". Credo che il motore ha ovviamnte un peso nin indifferente. Anche la Ferrari Dino 246 GT che, guarda caso, monta lo stesso motore ha oggi un valore inestimabile.
 
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NormanBates
view post Posted on 3/12/2009, 20:30     +1   -1




SuAutomobilismo d'Epoca (Dicembre/Gennaio 09-10) c'e' in copertina MUNAERI e la STRATOS ALITALIA e un bell'articolo all'interno...per chi ama la Stratos da leggere.
 
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view post Posted on 20/12/2009, 12:17     +1   -1
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Due righe sulla storia della mitica Lancia Stratos

La Stratos era nella mente di Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, molto prima della presentazione ufficiale.
Si era agli inizi degli anni ’70 e stava per cominciare l’era del made in Italy, il periodo d’oro che avrebbe visto le vetture italiane dominare la scena rallystica mondiale vincendo titoli iridati a catena; erano anche gli anni in cui la Fulvia HF, all’apice della sua carriera agonistica, stava ottenendo tanti successi, una vettura dalle mille risorse, ma che per il futuro non consentiva ulteriori sviluppi tecnici.
Del suo progetto Cesare Fiorio diceva: “Secondo me, la vettura ideale da rally dovrà essere molto compatta: una berlinetta con motore centrale di circa 3 litri e sospensioni a quattro ruote indipendenti.
Nel 1970, al Salone di Torino, venne esposta alla stand del Carrozziere Nuccio Bertone, un’auto sportiva che si avvicinava più a una dream car (auto da sogno) che a un prototipo. La sua carrozzeria a freccia (doppio cuneo) era alta da terra appena 0,84 metri: si chiamava Stratos HF.

Era equipaggiata con il motore della gloriosa Fulvia HF 1.6, un quattro cilindri a V di 1584 cc con 130 CV montato longitudinalmente al centro, cambio a 5 marce e sospensioni a quattro ruote indipendenti con avantreno di tipo MacPherson e retrotreno a quadrilateri deformabili.
Il deram car di Bertone restò un esemplare unico, ma costituì la base per realizzare una granturismo imbattibile per anni nei rally.
Nel 1971, sempre al Salone di Torino, venne presentato il vero prototipo della Stratos. Studiato ancora da Bertone, aveva però una linea totalmente diversa dall’auto futurista vista l’anno prima; alla sua realizzazione contribuirono con utili consigli anche i piloti che facevano parte dell’allora squadra corse Lancia: Sandro Munari, Amilcare Ballestrieri e Sergio Barbasio.

Non si trattava però ancora della versione definitiva, poiché soltanto in un secondo tempo e dopo non poche incertezze, venne adottato il motore Dino Ferrari: un 6 cilindri a V di 65° di 2418 cc montato trasversalmente al centro.
Era la prima auto costruita appositamente per i rally adottava accorgimenti particolari, quasi avveniristici per quell’epoca.
La Stratos era stata infatti progettata tenendo conto di una tecnica decisamente avanzata e seguendo indicazioni che provenivano dai prototipi da pista e perfino dalla Formula 1: ciò per ottenere soprattutto una distribuzione dei pesi il più favorevole possibile.
Molto compatta, (lunghezza di 3,71 metri e con passo di 2,18), aveva carrozzeria da berlinetta con cellula centrale di lamiera, cofani e porte di plastica e struttura semplificata al massimo per agevolare i pronti interventi in corsa: pesava 980 kg.

Rispetto al prototipo di Bertone presentato nel 1970, la versione definitiva della Stratos aveva lo schema delle sospensioni completamente ridisegnato:anteriormente quadrilateri deformabili con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, puntoni di reazione a barra antirollio; posteriormente di MacPherson con triangolo inferiore, puntoni di reazione integrati da una barra antirollio. Un particolare interessante era costituito dalla possibilità di variare l’altezza da terra di circa 35 millimetri agendo sia sugli ammortizzatori anteriori sia su quelli posteriori, e di modificare a piacimento l’assetto personalizzandolo e seconda dell’impiego agonistico o del tipo di pneumatici adottato.
Il motore 6 cilindri a V con testata in lega leggera, distribuzione a 2 valvole per cilindro con doppio albero a camme in testa comandato da catena r alimentazione fornita da 3 carburatori doppio corpo, aveva, nella versione stradale, una potenza massima di 190 CV a 7000 giri/min e 235 CV a 7500 giri/min in quella corsa (potenza che arrivò anche a 280 CV a 8200 giri/min).
Il debutto nei rally avvenni sul finire del 1972 al Giri di Corsica con Munari-Mannucci.
Non fu un esordio felice: la Stratos, incompleta di alcune sue parti, consentì all’equipaggio di percorrere pochi chilometri, poi dovette ritirarsi. La Stratos, comunque, si riscattò ben presto, nell’aprile del 1973, vincendo il rally Firestone in Spagna: era la sua terza corsa, quasi un record!
Fu questo il primo dei numerosissimi successi ottenuti nella sua incredibile carriera agonistica. Tecnicamente all’avanguardia rispetto alle altre vetture da rally, la Lancia Stratos impressionò per la notevole potenza del motore (anche a 300 CV nelle versioni con testata a quattro valvole per cilindro che hanno corso sino al 1978), per la maneggevolezza, per la facilità degli interventi di assistenza e per l’affidabilità di tutta la meccanica. Sua dote principale era comunque la notevole versatilità che le consentiva di dominare su ogni terreno e anche in corse non propriamente rallystiche.
La Stratos partecipò infatti, oltre alla Targa Florio, anche al Tour de France e al Giro d’Italia; per disputare queste gare la Lancia equipaggiò la su granturismo con motori dotati di turbocompressore. Nel 1974 Jean Claude Andruet vinse il giro d’Italia con una Stratos Turbo: il 6 cilindri era alimentato a carburatori, non aveva scambiatori di calore e disponeva di una potenza massima di circa 380 CV a 8000 giri/min.
Nell’ottobre del 1976, sempre al Giro d’Italia, la lancia partecipò con due Stratos turbo gruppo 5: erano dotate di due turbocompressori KKK (pressione di sovralimentazione regolata a 0,8 atmosfere) con scambiatore di calore, alimentazione a iniezione e potenza massima di 480 CV a 8500 giri/min.
Quante le vittorie di questa prestigiosa granturismo? Circa 500, un carnet ancora oggi invidiabile e che ha consentito alla Lancia di aggiudicarsi ben tre titoli mondiali (1974-1975-1976), quattro europei e due italiani. Tra le vittorie più importanti vanno comunque ricordate quelle al rally di Montecarlo (quattro) al Tour de Corse (cinque) e Saremo (cinque).
A partire dal 1979 la Stratos non partecipò più ai rally come vettura ufficiale del team Lancia corse: l’entrata in scena della 131 Abarth aveva segnato, per ragioni di strategia all’interno del gruppo Fiat, il suo
declino. Tuttavia questa storica vettura da rally continuò a “vivere” e a vincere per merito dei sui piloti privati e ai team non inseriti direttamente nel settore del gruppo Fiat.
La fantastica carriera della Stratos si concluse poi definitivamente nel 1982 quando si estinse la sua omologazione in gruppo 4. Era l’anno in cui la sua erede, la Lancia Rally 037 stava muovendo i primi passi.
Di Stratos ne furono costruiti circa 400 esemplari: costava di listino nel1974, 8.500.000 lire: oggi i collezionisti e appassionati se la contendono a suon di centinaia di migliaio di euro.

Beh, consentitemi i dire che sono orgoglioso e, perché no, anche di essere stato fortunato, per aver avuto la possibilità di correre con la mitica Lancia Stratos. Già, la fantastica berlinetta, regina dei rally, che, come ho avuto modo di scrivere nel recente e bel libro sulla Stratos di Foto Equipe Motor (a proposito l’avete acquistato? Dai, è un bel regalo per il Natale), ha profondamente segnato la mia vita dal lato personale e sia da quello agonistico e da quello professionale.
Ciao Stratos, sei sempre nel mio cuore!

Edited by sisteron - 27/10/2020, 23:24
 
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view post Posted on 20/12/2009, 13:43     +1   -1
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Mini JCW RRC

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Ottimo come sempre Il tuo racconto Twinmaster,peccato ne abbiano fatte così poche,ma forse questo contribuisce a renderla una vettura speciale.
 
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view post Posted on 20/12/2009, 13:59     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Già, ne hanno fatte poche, ma credo che se ne avessero fatte di più il suo valore oggi non sarebbe sceso di molto.
 
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view post Posted on 20/12/2009, 14:33     +1   -1
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Lancia Delta S4

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manowar63, hai ragione. Non farà piacere ai fans della Stratos, ma come ho già avuto modo di dire, la versione stradale fu un flop. Sì, una parola che abbinata a quest'auto fa rabbrividire, ma fu così. La versione stradale, oltre ai problemi cui hai accennato tu, non era neppure un fulmine di guerra quanto a prestazioni. E poi si avevano tutte i disagi di una vettura studiata per le competizioni. Scarna quanto ad equipaggiamenti: no aria cndizionata, no rivestimenti, no possibilità di vani per gli oggetti, no alzavetri elettrici, ma apertura afidata ad una manopola che si muoveva su e giù, mentre il blocco era affidato ad una rotella che si doveva girare per fermare il nella posizione desiderata il vetro di plastica. Insomma, fu anche ciò, oltre a tutto il resto, che portò al suo insuccesso presso la sia pure affezionata clientela. Già, manowar63 hai ragione nel dire che molti esemplari rimasero invenduti e furono la fortuna di chi se li accaparrò per poche lire di allora. Mi ricodo anche che la maggior parte degli esemplari furono fatti a pezzi e non venduti completi.

Edited by Twinmaster - 20/12/2009, 15:19
 
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kekkorally
view post Posted on 21/12/2009, 19:31     +1   -1




24 Ore di Daytona 1982
aruntunoff82

Edited by sisteron - 12/7/2021, 18:11
 
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view post Posted on 22/12/2009, 18:58     +1   -1
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una buona stratos stradale certificata asi oggi non si trova a meno di 120.000 euro , una versione gruppo 4 ne vale circa il doppio ma li varia molto dal palmares , da freni lockeed o meno, dall'originalita' delle varie componenti oltre lo stato generale della macchina (in genere le macchine da rally sono state molto sfruttate) che solo un esperto puo' valutare.
ho parlato con un noto preparatore dell'epoca che mi ha sussurato di avere venduto di recente due delle tre stratos che possedeva per 250.000 euro l'una , un'altro collezionista che corre spesso nei rally storici con una stratos
mi ha detto di averla acquistata per 180.000 euro in francia ( ma sono finite tutte la ?) gia in ottime condizioni.
certo rivolgersi agli annunci sui giornali significa trovare prezzi spesso esagerati, bisognerebbe conoscere l'ambiente e cercare con pazienza.
anche le aste sono poco valide nell'ultima alla fiera di padova poche le auto vendute ( nessuna stratos era all'asta).
un piccolo amaro commento, vedo in giro molte stratos sopratutto in versione alitalia con grafiche poco fedeli all'originale , adesivi di tutti i generi
griglie mai viste ect... poi parli con i proprietari e ti rendi conto che non sanno nulla di quest'auto
per fortuna ci sono collezionisti degni di tal nome e vedendo i loro gioielli e la loro passione il morale si rissolleva,saro' troppo pignolo ma dato la bellezza dell'auto!!!
 
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view post Posted on 22/12/2009, 21:32     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Sono completamente d'accordo con te con quanto hai scritto. La cosa più avvilente è sapere che alcuni collezionisti non conoscono la storia o peggio, le caratteristiche della vettura che si sono messi in garage!
 
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fabraus73
view post Posted on 23/12/2009, 11:50     +1   -1




Sono assolutamente d'accordo con te manowar63 alcuni di questi collezionisti comprano e rivendono solo per fare cassa e non hanno nessun sentimento per quest'auto.
Un mio conoscente, tempo fa, mi disse che si inbattè in un asta nell'albergo a Montecarlo dove soggiornava e una Lancia Stratos gr4 di colore rosso arancio fu battuta per 350.0000 Euro. Mi disse anche che si scannarono e credo che il prezzo salì per quello, però non mi ha detto se aveva un pasato glorioso o no
 
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789 replies since 3/4/2009, 08:46   348539 views
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