Safari Rally, Il gusto dell'avventura

Probabilmente hai ragione...ora che ci penso mi sembra che fosse stato incluso nelle prime due edizioni della serie IRC. Non sono più sicuro se avesse mantenuto o meno il nome.
Il fatto è che, purtroppo, avendo perso la validità iridata è diventata una prova decisamente meno prestigiosa, alla quale partecipano tendenzialmente piloti locali. In questo, quantomeno, ricorda molto l'EAS dei tempi d'oro, gara che pareva inviolabile dagli europei e che per decenni vide trionfare gente del posto. Peccato solamente che gli autoctoni di oggi non siano precisamente al livello di gente come Metha o Kirkland o i Preston.

Pensavo al Safari storico perchè, al contrario, sta diventando una gara estremamente interessante e combattuta con un elenco partecipanti invidiabile. Negli ultimi anni ci sono stati Waldegaard, Blomqvist, De Mevius, Mouton...più altri che ora non ricordo.
Sarebbe anche una bella opportunità per Loeb di misurarsi con alcuni dei più grandi piloti di sempre.

Così vorrebbe la logica...ed è probabilmente vero.
Però mi sembra che alcuni dei "vecchietti" se la cavino ancora egregiamente. De Mevius, addirittura, va più forte ora di quanto non facesse ad inizio anni '90.
In un eventuale confronto, pur tenendo conto delle doti di Loeb, non trascurerei neppure il fattore auto. Nei rally storici si corre con vetture che, sebbene con alcune edulcorazioni spesso giustificate da motivazioni di sicurezza, appartengono all'epoca dei "vecchietti", che le conoscono bene; mentre Loeb avrebbe bisogno di adattare la sua guida, perfetta per le odierne WRC, al comportamento di un vecchio Gr.4.
In generale mi piacerebbe molto l'idea di vederlo all'opera contro un Waldegaard o un Blomqvist. E' probabile che alla fine vincerebbe...ma in qualche caso sono convinto che gli farebbero sputare sangue!

Domenica scorsa, all'età di 81 anni, è scomparso Joginder Singh, per tre volte vincitore del Safari.

Qui in occasione della prima vittoria, 1965 con la Volvo PV544



Edited by sisteron - 24/5/2020, 16:17

Prima vittoria al Safari di Bjorn Waldegaard che diventerà, per svariate ragioni, uno specialista di quel rally.
Il record di Safari più bagnato detenuto dal 1977 passerà più tardi ad un'altra edizione, non ricordo più se quella del 1990 (vinta oltretutto da Waldegaard!) o quella del 1991. Era uscito un articolo su TR molto tempo fa proprio dedicato a quella che era stata l'edizione più difficile a causa del mare di fango che bloccava continuamente le auto, comprese quelle 4WD.

Del 1977 ci sono anche interessanti filmati in internet, nel quale si vedono gli equipaggi chiedere agli spettatori locali (solitamente ai ragazzini di colore) di aiutarli a guadare i corsi d'acqua arrampicandosi sul lunotto e sul cofano posteriore per tenere sollevato il muso ad aiutare l'asse motrice a far miglior presa.

Il "Drago" alle prese con il suo personale "San Giorgio"!!

E' abbastanza noto il fatto che i nostri due principali campioni rallystici, Munari e Biasion, non siano propriamente "amiconi", elemento su cui svariati addetti ai lavori hanno posto l'attenzione (Holmes tra gli altri).
Chissà se tra le motivazioni di questo moderato feeling c'è anche un po' di disappunto di Sandro per aver inseguito fortemente e vanamente la vittoria nel Safari ed aver visto Miki conquistare questo rally con relativa facilità al secondo tentativo e per due volte, sfiorandolo una terza.

Ciao sundance76.

Le ragioni esatte, ovviamente, non le conosco.
Potrebbe essere una questione di "gelosia professionale" come evidenziato da bobolopicus (e non dimentichiamo che nonostante oggi siano "soci", Biasion non ha avuto rapporti particolarmente buoni con Tony Fassina); potrebbe essere addirittura una questione di natura campanilistica, essendo entrambi veneti ma vicentino e "montanaro" Miki, veneziano (quasi rodigino) e "di pianura" Sandro.

In merito c'è un interessante racconto (a cui facevo riferimento prima) di Martin Holmes.
In occasione della premiazione di non ricordo bene quale rally (forse un Sanremo) il britannico notò la presenza di entrambi (Munari mi pare fosse lì per promuovere la nuova Lamborghini Diablo) e decise di fare una foto "storica" con i due grandi italiani. Ne uscì un siparietto con Biasion che diceva di non potersi allontanare dalla Delta e Munari che affermava di non potersi allontanare dalla Diablo. Alla fine fu Miki ad offrirsi al flash.
Apparentemente sembra una cosa comica ma Holmes sottolinea che sul momento non ci fosse molto da ridere....era una guerra bella e buona tra due che non nascondevano un po' di fastidio!E pur non scendendo in dettagli, Holmes lascia intendere che casi analoghi si fossero già presentati e che in generale i due preferivano girare alla larga l'uno dall'altro.

Concordo con te....strano, non si sono praticamente mai incrociati in gara!
Forse Munari, che è stato l'uomo Lancia per eccellenza di tutti gli anni '70, non apprezzò il fatto che Biasion ne ereditò lo scettro dalla metà degli anni '80 in avanti.
Hai presente le "Marianne" in Francia, le icone di bellezza che rappresentano lo spirito francese nel mondo e che solitamente vengono scelte di decennio in decennio. Munari lo è stato per la Lancia a partire dalla Fulvia e con la Stratos e circa 10 anni dopo ha dovuto cedere questa specie di titolo iconico a Biasion.
Ma sono pure congetture.

Può darsi, come supponevo in precedenza, che al Drago non andasse tanto giù il fatto che Miki avesse "violato" la maledizione del Safari.