CITAZIONE (alenkivimaki @ 17/3/2014, 13:33)
Sisteron,
ritornando su questo discorso, tu cosa ne pensi?
Quando mi capita di parlare di Biasion, finisco sempre essere considerato ingeneroso nei suoi confronti, per cui mi devo dare una regolata. Però se siamo oggettivi va detto che il grosso dei suoi successi sono stati ottenuti nel biennio 88-89, quando correva con una macchina enormemente superiore alla concorrenza ed in squadra aveva come termine di paragone un Alen ormai al tramonto e che veniva usato dalla Lancia solo con un programma part-time nelle gare nordiche. Nell’89 ha avuto in squadra Auriol, ma se non ricordo male a parte il Monte, Auriol è sempre uscito di strada quando era in testa. Certo le gare bisogna finirle, non è un problema di Biasion se Auriol non si sapeva gestire, ma a livello di prestazioni Biasion non è stato quasi mai davanti ad Auriol.
Forse sono troppo cattivo con l’unico Campione del Mondo Italiano……
Ora dite la vostra.
La mia personale ed opinabilissima impressione è che Miki non sia stato progressivamente soppiantato da Auriol, poi da Sainz, poi da KKK e poi, addirittura, da Delecour....quanto piuttosto dall'incapacità di far fronte ad un cambiamento epocale.
Io sono un grande estimatore di Biasion, per moltissime ragioni l'ultima delle quali in ordine di importanza è sicuramente la nazionalità. Tra le prime il fatto che Biasion sia stato senza dubbio il più "scandinavo" dei piloti latini. Miki era scandinavo nella tranquillità con la quale si approcciava alle corse e nella sua condotta di gara da regolarista veloce, analitica, ragionata.
A metterlo fuori gioco è sopravvenuto, almeno secondo me, il cambiamento nel modo di pilotare che si è affermato prepotentemente con l'inizio degli anni '90 e del quale Auriol ed ancor più il suo rivale di sempre Sainz (per inciso...tra i due ho sempre preferito il francese) sono stati tra i primi e più efficaci utilizzatori.
Ricordo di averne parlato in un qualche topic già lo scorso anno, comunque la sintesi è all'incirca questa: più o meno in quel periodo le migliorie tecniche e la maggiore affidabilità delle Gr.A consentono di esprimere tempi migliori adottando una guida decisamente più aggressiva che in passato. I piloti "moderni" staccano vari metri dopo i colleghi, spesso con la vettura già intraversata, usano le corde ed i binari che si formano nella terra come ganci per mantenere la vettura in strada, usano molto più frequentemente il freno a mano per far ruotare l'auto su sé stessa nelle curve strette e non appena riallineate le ruote in uscita di curva accelerano violentemente. E' una guida di scatti che si sposa benissimo con la trazione integrale dei mezzi di allora e che soppianta in breve tempo lo stile più dolce e lineare dei piloti "storici". La maggior parte dei quali non guida in quel modo per una validissima ragione: almeno l'80% di loro si era formato rallysticamente su vetture a trazione posteriore che richiedevano una delicatezza ed una "rotondità" in curva che i nuovi mezzi rendevano, di fatto, obsoleta.
E infatti sono un bel po' i grandi del passato che nei primi anni '90 si ritrovano ad essere battuti da compagni di squadra più giovani. L'anzianità di servizio conta, certamente, ma conta tanto anche lo stile di guida. I nuovi pilotano le Gr.A come Gr.A, i vecchi pilotano le Gr.A come le Escort o le 131 Abarth. O come le Gr.B, che erano ben diverse perché il loro massimo potenziale non si esprimeva tanto nell'essere veloci in curva quanto piuttosto nell'essere veloci tra le curve.
Venendo al punto...qualcuno riesce ad assimilare il nuovo stile di guida che si afferma e rimane al vertice. E' il caso per esempio di Kankkunen. Che di per sé era già un precursore dello "stilnovo"...se qualcuno ha voglia di confrontare un po' di video del 1986 non faticherà a notare come la guida di KKK sia ben più aggressiva di quella dei colleghi del tempo, più di quella di Alen che già non era tra quelli che andavano per il sottile, molto di più di quella del diretto compagno di squadra Salonen (avendo la stessa auto la differenza si percepisce ancora meglio).
A qualcuno la cosa non riesce. Vale per molti piloti della vecchia guardia....vale, almeno secondo me, anche per Biasion.
Miki non perde quel tocco delicato che lo contraddistingue e che gli permetteva di sollecitare pochissimo la meccanica e pochissimo le gomme. Tocco che andava benissimo prima, quando gli eccessi di aggressività li pagavi con surriscaldamenti o ritiri, ma che non è più decisivo ora che l'evoluzione tecnologica ha reso le vetture più resistenti.