| E a proposito della barchetta della Lancia, la F&M Special ,ecco la cronaca della sua partecipazione al rally di Corsica del 1969, un racconto che avevo già proposto sul sito Parco Chiuso. Se, invece, andate in "Foto Lancia History", troverete la storia di come è nata.
Ajaccio, novembre 1969. Alla quattordicesima edizione del rally di Corsica la Lancia iscrive sei vetture: quattro «Fulvia Coupé HF» e due spider prototipo. Le ultime, denominate «F&M Special» (le lettere sono le iniziali dei cognomi dei promotori del progetto, Fiorio e Maglioli) e affidate agli equipaggi ufficiali Munari-Davemport e Makinen-Easter, sono state scelte soprattutto per la loro maggiore leggerezza rispetto alle «Fulvia Coupé HF» da cui derivano. Insomma, al duro e impegnativo Tour de Corse, rally di fine stagione, la Lancia intende ottenere un risultato di rilievo contrastando con una nuova e originale arma, la barchetta «F&M Special» appunto, le agguerrite rivali Porsche, Alpine-Renault, BMW con le potentissime «911 R», «A 110» e «2002 Ti». Sull'«Ile de Beauté», come viene chiamata anche la Corsica, l'autunno del ’69 sarà però ricordato come uno dei più inclementi quanto a condizioni atmosferiche. Pioggia, vento e temperature rigide anticipano l'inverno ormai alle porte e «disturbano» non poco gli equipaggi impegnati nelle prove pre-gara. A preoccuparsi maggiormente sono soprattutto i piloti Lancia che devono disputare il rally a bordo dei prototipi «F&M Special», ovviamente privi di tetto. Mentre in Corsica sono in pieno svolgimento le prove, a Torino, al reparto corse Lancia, si stanno ultimando le macchine da inviare sull'isola francese. Da rilevare, inoltre, che le barchetta «F&M Special», in versione rally, presentano alcune importanti modifiche rispetto a quelle precedenti allestite per le gare in pista e salita: innanzitutto sono delle biposto anziché delle monoposto, hanno cerniere delle porte rinforzate, adottano un più ampio roll bar a protezione del pilota e del navigatore e sono dotate di un sottile parabrezza di plexiglas privo di tergicristalli alto appena 24 centimetri. Purtroppo, però, durante l'ultima settimana prima della partenza del rally il tempo peggiora ulteriormente. La Lancia decide così di montare sulle auto da gara un piccolo tergicristallo, lato pilota, sul sottile parabrezza di plastica, mentre Sandro Munari si rende conto che al volante della barchetta «F&M Special» è praticamente impossibile correre in quelle condizioni, specie di notte con la temperatura che scende sino a 4°. Il pilota italiano decide così di attrezzarsi. Da Torino gli vengono inviate due tute speciali: una di gomma normale che però in velocità tende a svolazzare e una nera da sub che però ha il problema di non lasciare traspirare l'aria e quindi fa sudare. Dopo alcune prove, sia Munari sia Makinen e i rispettivi co-piloti, decidono di utilizzare per la gara la tuta simile a quella dei sub, mentre a Torino, al reparto corse, si stabilisce di effettuare ulteriori modifiche alle due barchetta «F&M Special» da gara. Per offrire maggior riparo a pilota e navigatore si pensa di alzare ancora di più il parabrezza. Il precedente, molto sottile, è sostituito da quello delle «Fulvia Coupé HF» di serie, che, sia pure modificato, ma con i relativi montanti e con finestrini laterali di plastica, viene ancorato alla parte anteriore del roll bar a gabbia. Così, le due barchetta «F&M Special» che sbarcano ad Ajaccio, appena tre giorni prima del via del Tour de Corse, hanno perso l'originale aspetto del prototipo, caratterizzato da forme essenziali e filanti, ma soprattutto la prerogativa che doveva avvantaggiarle sulle concorrenti, la leggerezza. Anzi, all'ultimo momento, proprio poche ore prima della partenza, sulla barchetta di Makinen viene montato anche un rudimentale tettuccio superiore di lamiera, un'appendice che, invece, viene sdegnosamente rifiutata da Munari. Irriconoscibili, un po' buffe nell'aspetto, le due «F&M Special» prendono comunque il via per quello che alla fine si rivelerà per la Lancia come uno dei rally più impegnativi e sofferti di tutta la stagione ’69. Deludente il risultato finale, con Makinen-Easter undicesimi e Munari-Davenport tredicesimi, surclassati dagli avversari in un rally che poteva essere facilmente dominato dalla Lancia con le barchetta «F&M Special» e che invece venne vinto da Larrousse-Gelin al volante di una Porsche «911R».
Edited by sisteron - 29/11/2019, 21:13
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