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| I ricordi miei sul San Marino, oltre che per la gara, coincidono con il periodo dell'austerity. Nei primi anni settanta per problemi di mancanza di carburante a Roma decisero che alla domenica non si poteva circolare. Tutti, ovviamente, poichè non esistevano Euro 0-1-2-3-4 e 5. Così al venerdì nel tardo pomeriggio passava a prendermi a Milano da Biella Giampiero Bagna e con la fida Fulvia HF muletto partivamo per San Marino dove arrivavamo verso le 11 di sera. Già perchè l'altra trovata per risparmiare benzina era quella del limite dei 120 km/h in autostrada. Arrivati in albergo depositavamo i bagagli e andavamo a provare tutta la notte. Alla mattina tornavamo in hotel, tre ore max quattro di sonno e poi via a provare ancora fino alla mezzanotte di sabato quando scattava il divieto. Ovviamente a San Marino si poteva circolare, ma solo entro i confini del piccolo Stato. Noi prima del rally pasavamo tre fine settimana di prove e in uno di questi Bacchelli organizzò un mini rally ovviamente senza nessun permesso. All'evento ci iscrivemmo quasi tutti, ma la prima pova speciale di circa 1 chilometro la corsero solo dieci auto, poi intervennero i carabinieri a porre fine allo show. Già, la prova speciale si svolgeva su una collinetta proprio davanti alle finestre della loro cserma. Sic. Dopo una domenica passata a fare praticamente niente, se non farci scherzi gli uni con gli altri, ci presentavamo verso le 23.45 al paese di Dogana che segnala il limite dei confini dello Stato di San Marino con l'Emilia-Romagna e aspettavamo che arrivasse la mezzanotte. Sì perchè la polizia si sistemava a 100 metri dopo il confine per beccare quelli che di sarebbero mossi prima. Azz. Così, partenza a mezzanotte da San Marino e arrivo a Milano, rispettando il limite dei 120 km/h in autostrada, alle tre e mezza circa con seguente sveglia alle 7 per andare al lavoro.
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