| Emozione, frenesia: parola di pilota
Tutti sappiamo cos’è un’amico:una persona quale si nega difficilmente qualcosa. Franco Scaglia, giornalista e amico, mi chiede di buttare giù quattro righe sui rally e in particolare sul Rally di Brescia, sui suoi aspetti reali e fantastici, sulle mie esperienze…tentenni, tergiversi…….ma poi non puoi dire di nò. E allora eccomi qui! A dire il vero mi trovo meglio con il volante e il cambio in mano piuttosto che con qualsiasi tipo di penna ma farò comunque del mio meglio. Vorrei essere tanto breve da riuscire a plasmare l’esatta emozione che ti prende quando un rally, sia esso grande o piccolo che sia, inizia. Descrivere la grande e sempre affascinante atmosfera che circonda un rally non è cosa da poco. E’ un’emozione, una una sorta di frenesia che ci prende tutti quanti, noi piloti, organizzatori, meccanici, amici, appassionati o semplici spettatori. La notte del rally, la pedana di partenza, le PS, le sventagliate dei fari, il rombo dei motori e, per i più fortunati, la pedana d’arrivo, non sono altro che le battute finali di un’avventura che inizia diversi giorni prima. Il pimo passo consiste nella ricognizione del percorso, cioè la preparazione delle “note”. Forse questo è il momento più delicato della gara: notti intere passate in compagnia del navigatore e delle stelle, cinque, sei passaggi a PS per assemblare qualcosa di più simile al perfetto. Seguono poi le verifiche pre-gara. E’ il momento dedicato alle assistenze. Non bisogna infatti sottovalutare questi elementi preziosissimi, i meccanici. Che pur non essenddo mai protagonisti, faticano e vivono il rally come e più dei piloti. Quando li vedo alla fine di una prova speciale mi si apre il cuore: sono coperto, mi dico, qualsiasi cosa accada ci sono loro. Alla fine del rally se perdi soffrono, se vinci sono felici: il cuore della macchina che ti ha portato sulla pedana l’hanno fatto loro. Ora la pedana di partenza: molta emozione mista a gioia e tensione, tanta tensione. Mi avvicino alla prima PS, è questo il momento in cui decido la tattica di gara. Tattica legata al percorso e agli avversari da battere: contro un’osso duro bisogna iniziare subito a prendere le distanze, mentre se l’avversartio è debole psicologicamente basta controllarlo. I primi chilometri sono sempre i più duri, poi le tensioni scompaiono. Pilota e navigatore diventano una cosa sola, le cambiate sono sempre più veloci: un’occhiata al contagiri, 8.000 seconda, terza, sinistra piena, tornante destro, quarta-terza, terza-seconda, un leggero anticipo, le mani alzate,i 300 cv affrontano le curve. Anche il cuore batte al ritmo delle note…. Poi la vittoria o la sconfitta, i problemi tecnici, gli errori miei o del navigatore, la paura: sì.., anche quella. Il coraggio di superarla, il sudore, la nebbia, il ghiaccio, lo sterrato. Dovrei scrivere per giorni…e più ancora. Comunque una cosa è certa: voi che siete su quel tornante a sinistra, o su quella destra piena, si…..anche voi siete rally!!Due parole ora sul Mille Miglia:..senza dubbio molto diffcile e impegnativo, lungo e costoso da provare, avvesari di tutto rispetto…Cosa volete. Ormai ci sono affezionato: io ci riprovo!!!!
NICOLA “NICK” BUSSENI Da (Bresciaoggi 1982)
Edited by sisteron - 25/9/2020, 20:33
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