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Mondiale Rally 1986, La fine di un'era

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view post Posted on 24/1/2023, 08:51     +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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CITAZIONE (sisteron @ 5/1/2023, 07:52) 
Tour de Corse 1986 - Part X

E dire che per il momento il povero Didier è costretto a gareggiare con un modello Clubman (la versione stradale della 6R4) appositamente preparato secondo le specifiche delle vetture da competizione della casa, che dispongono però di un più ampio numero di migliorie tecniche; per non parlare del fatto che non c’è ancora stato il tempo per mettergli a disposizione un’auto dotata della guida dal lato “corretto”, obbligandolo a gareggiare (TdC compreso) con il volante a destra…già non è facile per un comune guidatore abituarsi figuriamoci quanto complesso può essere per un pilota in lotta contro il tempo…
Le prestazioni fatte segnare nonostante questi possibili fastidi gli valgono la candidatura quale serio pretendente per il titolo francese e gli hanno permesso di essere aggregato alla squadra ufficiale per il Tour, oltre alla stima dell’ambiente rallystico che ne tiene d’occhio la crescita individuando in lui un potenziale campione per gli anni a venire.
Nota tecnica sulle Metro: l’adozione in via definitiva dei cerchi da 16’’, una soluzione a cui si è arrivati con la collaborazione di Michelin che pur non giovando più di tanto alle berlinette britanniche avrà importanti sviluppi nel corso della stagione ‘86, adottata in pianta stabile (e con ottimi risultati in termini di prestazioni) dalle Peugeot.

(to be continued)

Tour de Corse 1986 - Part XI

Presente Auriol non manca alla partenza il suo principale contendente al trono d’oltralpe: François Chatriot, vincitore del primo appuntamento della serie, è in gara con l’ormai abituale Renault R5 Maxi Turbo semi-ufficiale marchiata con i colori DIAC.
Con Chatriot si esauriscono dopo appena 10 auto i top driver e le vetture di Gr.B di vertice…ben altra cosa rispetto ai tempi distanti appena 2÷3 anni in cui il Tour de Corse attirava una ventina di auto tra frequentatori del Mondiale e frequentatori del campionato francese..
Parecchio movimento c’è invece nel Gruppo A, oggetto di un crescente interesse da parte delle case automobilistiche.
La Renault ha dirottato gran parte delle risorse sulla R11 Turbo, qui al via in forma ufficiale con tanto di decals Philips e con Jean Ragnotti al volante. Con un’altra vettura, privata, il recente vincitore del Montecarlo Oreille.
Non mancano due delle case che si stanno contendendo il titolo mondiale riservato ai propri piloti: la Volkswagen (Eriksson e Wittmann) e la FIAT (Del Zoppo, Rayneri e Fiorio).
Habitué delle prove francesi, oltretutto con tempi di tutto rispetto in termini assoluti, ci sono anche le Alfa Romeo GTV6 dell’importatore locale, al via con l’autoctono Loubet (che avrebbe dovuto portare al debutto la 75) e con Balas.

(to be continued)
 
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view post Posted on 29/1/2023, 16:16     +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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CITAZIONE (sisteron @ 24/1/2023, 08:51) 
Tour de Corse 1986 - Part XI

Presente Auriol non manca alla partenza il suo principale contendente al trono d’oltralpe: François Chatriot, vincitore del primo appuntamento della serie, è in gara con l’ormai abituale Renault R5 Maxi Turbo semi-ufficiale marchiata con i colori DIAC.
Con Chatriot si esauriscono dopo appena 10 auto i top driver e le vetture di Gr.B di vertice…ben altra cosa rispetto ai tempi distanti appena 2÷3 anni in cui il Tour de Corse attirava una ventina di auto tra frequentatori del Mondiale e frequentatori del campionato francese..
Parecchio movimento c’è invece nel Gruppo A, oggetto di un crescente interesse da parte delle case automobilistiche.
La Renault ha dirottato gran parte delle risorse sulla R11 Turbo, qui al via in forma ufficiale con tanto di decals Philips e con Jean Ragnotti al volante. Con un’altra vettura, privata, il recente vincitore del Montecarlo Oreille.
Non mancano due delle case che si stanno contendendo il titolo mondiale riservato ai propri piloti: la Volkswagen (Eriksson e Wittmann) e la FIAT (Del Zoppo, Rayneri e Fiorio).
Habitué delle prove francesi, oltretutto con tempi di tutto rispetto in termini assoluti, ci sono anche le Alfa Romeo GTV6 dell’importatore locale, al via con l’autoctono Loubet (che avrebbe dovuto portare al debutto la 75) e con Balas.

(to be continued)

Tour de Corse 1986 - Part XII

Diviso come d’abitudine in tre frazioni, con soste intermedie a Bastia e Calvi, il Tour de Corse edizione ’86 è stato rinnovato con l’inserimento di alcuni tratti di strada inediti (o non più usati da tempo). In cerca di una maggiore sicurezza si è anche arrivati all’eliminazione di una speciale che andava ad attraversare pericolosamente un villaggio. Prima della partenza, tuttavia, molti top driver puntano il dito contro alcune sezioni ancora presenti, ritenute inutilmente complicate a causa della costante presenza di ampie porzioni di carreggiata ricoperte da ghiaino o fango e giudicate del tutto ininfluenti al fine della normale selezione di gara. La risposta degli organizzatori, capitanati dal presidentissimo della FFSA (e della FISA!) JM Balestre, è negativa. Addirittura spunta fuori una lettera, sottoscritta da numerosi concorrenti, i quali stigmatizzano l’eventuale rimozione di quei tratti di percorso. Curiosamente (sic!) in netta maggioranza licenziatari francesi…

Nonostante il rally che attende gli equipaggi sia da sempre tra i più difficili e stancanti in calendario tra gli ufficiali, almeno a parole, circola una vena di inusitato ottimismo in merito a quello che potranno riservare i successivi giorni di gara; controcorrente (o forse, banalmente, più sincero degli altri) si posiziona il Campione del Mondo in carica: chiacchierando con la stampa prima del via Salonen descrive il Tour, da lui solo moderatamente apprezzato, come l’unico appuntamento iridato nel quale anche dopo numerosi passaggi di ricognizione non si è mai veramente soddisfatti delle note stilate, molto peggio di quanto non capiti per gare lunghissime (come il Safari) o gare nelle quali il minimo errore di valutazione può avere effetti disastrosi (come il velocissimo 1000 Laghi). Conseguentemente a questa insoddisfazione, dovuta al non riuscire a compattare in poche parole l’immensa mole di informazioni necessarie per leggere adeguatamente le situazioni di gara, Timo dichiara di non essere disposto a partire con particolare fiducia e di non essere intenzionato ad assumersi rischi eccessivi.

(to be continued)
 
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view post Posted on 4/2/2023, 15:39     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Il percorso del Tour de Corse '86

A14

Nei riquadri ci sono numerosi "spoiler" dei fatti salienti...ma non è che potevo aspettare la fine del racconto per postarla!!
 
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view post Posted on 6/2/2023, 13:22     +5   +1   -1
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Lancia Stratos

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Cartine prodotte da me, le ho praticamente di tutte le edizioni del Tour dal 56 al 92. Se non piace cancellatela pure.

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view post Posted on 6/2/2023, 13:58     +1   +1   -1
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Lancia Stratos

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Spettacolose, grazie mille 128coupe!!!
 
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view post Posted on 6/2/2023, 14:30     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Bellissima....davvero un documento prezioso!
E' nettamente più chiara e leggibile di quelle che generalmente si trovavano sulle riviste d'oltralpe

CITAZIONE (128 coupe @ 6/2/2023, 13:22) 
Cartine prodotte da me, le ho praticamente di tutte le edizioni del Tour dal 56 al 92. Se non piace cancellatela pure.

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view post Posted on 16/2/2023, 08:56     +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Bruno Saby percorre Corso Leclerc e si avvia verso la PS 1

y_106

Alle sue spalle sta per partire Miki Biasion con la Delta S4
 
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view post Posted on 23/2/2023, 10:51     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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CITAZIONE (sisteron @ 29/1/2023, 16:16) 
Tour de Corse 1986 - Part XII

Diviso come d’abitudine in tre frazioni, con soste intermedie a Bastia e Calvi, il Tour de Corse edizione ’86 è stato rinnovato con l’inserimento di alcuni tratti di strada inediti (o non più usati da tempo). In cerca di una maggiore sicurezza si è anche arrivati all’eliminazione di una speciale che andava ad attraversare pericolosamente un villaggio. Prima della partenza, tuttavia, molti top driver puntano il dito contro alcune sezioni ancora presenti, ritenute inutilmente complicate a causa della costante presenza di ampie porzioni di carreggiata ricoperte da ghiaino o fango e giudicate del tutto ininfluenti al fine della normale selezione di gara. La risposta degli organizzatori, capitanati dal presidentissimo della FFSA (e della FISA!) JM Balestre, è negativa. Addirittura spunta fuori una lettera, sottoscritta da numerosi concorrenti, i quali stigmatizzano l’eventuale rimozione di quei tratti di percorso. Curiosamente (sic!) in netta maggioranza licenziatari francesi…

Nonostante il rally che attende gli equipaggi sia da sempre tra i più difficili e stancanti in calendario tra gli ufficiali, almeno a parole, circola una vena di inusitato ottimismo in merito a quello che potranno riservare i successivi giorni di gara; controcorrente (o forse, banalmente, più sincero degli altri) si posiziona il Campione del Mondo in carica: chiacchierando con la stampa prima del via Salonen descrive il Tour, da lui solo moderatamente apprezzato, come l’unico appuntamento iridato nel quale anche dopo numerosi passaggi di ricognizione non si è mai veramente soddisfatti delle note stilate, molto peggio di quanto non capiti per gare lunghissime (come il Safari) o gare nelle quali il minimo errore di valutazione può avere effetti disastrosi (come il velocissimo 1000 Laghi). Conseguentemente a questa insoddisfazione, dovuta al non riuscire a compattare in poche parole l’immensa mole di informazioni necessarie per leggere adeguatamente le situazioni di gara, Timo dichiara di non essere disposto a partire con particolare fiducia e di non essere intenzionato ad assumersi rischi eccessivi.

(to be continued)

1^TAPPA (11 PS):

A scendere con il numero 1 dalla pedana di partenza di Ajaccio è il finlandese Markku Alen, primo scandinavo ad imporsi sugli asfalti isolani nel 1983 e nuovamente vincitore l’anno seguente.
Il perché tale posizione di partenza sia stata assegnata ad Alen può avere come spiegazione più logica unicamente una volontà degli organizzatori di rendere in qualche modo omaggio allo scomparso Attilio Bettega, qualcosa del tutto simile a quanto avvenuto in occasione del Rallye di Sanremo 1985 (su suggerimento, per altro, del “nostro” 128 coupé), quando al compagno di team Henri Toivonen era stato assegnato il n.1 che, assente per incidente Ari Vatanen, avrebbe dovuto essere dello sfortunato driver trentino.
Non si spiegherebbe altrimenti il perché concedere alla Lancia di Alen di partire per prima, dato che in quell’epoca, anche nei rally facenti parte del Campionato del Mondo, restava tendenzialmente in vigore la storica abitudine di assegnare i numeri sulla base della classifica finale dell’edizione precedente, quantomeno per la prima auto di ciascun team (per la seconda e per l’eventuale terza si cercava di rispettare la sequenza iniziale); le principali eccezioni si avevano qualora il detentore del trofeo non figurasse tra gli iscritti, o per questioni relative alle priorità FIA (come del resto avviene oggi).
Il numero 1 avrebbe quindi dovuto andare a Jean Ragnotti, regolarmente presente al via. Supponendo che per questioni anche di sicurezza non fosse proprio una mossa ideale assegnare tale numerazione ad una vettura di Gr.A, logica avrebbe voluto che spettasse a Bruno Saby o, per estensione, alla vettura che nelle gerarchie interne alla PTS ricoprisse il ruolo di “prima auto”, quella di Salonen nello specifico. Che infatti prende il via del TdC con il n.2.
Questa premessa sull’ordine di partenza potrebbe avere una parvenza di totale inutilità…ma i fatti che di lì a poco avranno luogo comporteranno conseguenze tali da mettere in evidenza il peso non indifferente avuto sul risultato del Tour e, cosa ancor più importante, sull’andamento complessivo della stagione.

Pronti…via…dopo i 38 chilometri della prima prova speciale (Verghia – Pont de la Masina) ciò che più salta all’occhio è che pare di essere tornati al Portogallo….visto però aldilà dello specchio…
Il miglior tempo lo fa segnare Bruno Saby, seguito a 6 secondi dal caposquadra Salonen a sua volta 1 secondo più veloce di una bravissima Michèle Mouton…le tre 205 Turbo 16 prendono il comando della gara.
Quelle surprise!!

(to be continued)
 
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view post Posted on 2/3/2023, 08:44     +1   +1   -1
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Peugeot 205 Turbo 16

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Saby e Fauchille, al comando del Tour dopo la PS 1

p_1
 
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CITAZIONE (sisteron @ 23/2/2023, 10:51) 
1^TAPPA (11 PS):

A scendere con il numero 1 dalla pedana di partenza di Ajaccio è il finlandese Markku Alen, primo scandinavo ad imporsi sugli asfalti isolani nel 1983 e nuovamente vincitore l’anno seguente.
Il perché tale posizione di partenza sia stata assegnata ad Alen può avere come spiegazione più logica unicamente una volontà degli organizzatori di rendere in qualche modo omaggio allo scomparso Attilio Bettega, qualcosa del tutto simile a quanto avvenuto in occasione del Rallye di Sanremo 1985 (su suggerimento, per altro, del “nostro” 128 coupé), quando al compagno di team Henri Toivonen era stato assegnato il n.1 che, assente per incidente Ari Vatanen, avrebbe dovuto essere dello sfortunato driver trentino.
Non si spiegherebbe altrimenti il perché concedere alla Lancia di Alen di partire per prima, dato che in quell’epoca, anche nei rally facenti parte del Campionato del Mondo, restava tendenzialmente in vigore la storica abitudine di assegnare i numeri sulla base della classifica finale dell’edizione precedente, quantomeno per la prima auto di ciascun team (per la seconda e per l’eventuale terza si cercava di rispettare la sequenza iniziale); le principali eccezioni si avevano qualora il detentore del trofeo non figurasse tra gli iscritti, o per questioni relative alle priorità FIA (come del resto avviene oggi).
Il numero 1 avrebbe quindi dovuto andare a Jean Ragnotti, regolarmente presente al via. Supponendo che per questioni anche di sicurezza non fosse proprio una mossa ideale assegnare tale numerazione ad una vettura di Gr.A, logica avrebbe voluto che spettasse a Bruno Saby o, per estensione, alla vettura che nelle gerarchie interne alla PTS ricoprisse il ruolo di “prima auto”, quella di Salonen nello specifico. Che infatti prende il via del TdC con il n.2.
Questa premessa sull’ordine di partenza potrebbe avere una parvenza di totale inutilità…ma i fatti che di lì a poco avranno luogo comporteranno conseguenze tali da mettere in evidenza il peso non indifferente avuto sul risultato del Tour e, cosa ancor più importante, sull’andamento complessivo della stagione.

Pronti…via…dopo i 38 chilometri della prima prova speciale (Verghia – Pont de la Masina) ciò che più salta all’occhio è che pare di essere tornati al Portogallo….visto però aldilà dello specchio…
Il miglior tempo lo fa segnare Bruno Saby, seguito a 6 secondi dal caposquadra Salonen a sua volta 1 secondo più veloce di una bravissima Michèle Mouton…le tre 205 Turbo 16 prendono il comando della gara.
Quelle surprise!!

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Tour de Corse 1986 - 1st Tappa - Part II

In pochi, avendo avuto modo di seguire le recenti uscite mondiali delle Lancia, si sarebbero aspettati di assistere ad un triplete velocistico del Leone, sull’asfalto asciutto oltretutto..
Il primo contatto tra le vetture torinesi e le strade corse, generalmente amiche, non è invece idilliaco: Toivonen incassa 12 secondi da Saby, Biasion segue a 18 secondi mentre Alen è già alle prese con l’ormai consueto guaio di natura meccanica che colpisce tra tutte le Delta S4 immancabilmente la sua (l’ennesimo episodio della “Maledizione ’86” questa volta riguarda i freni). Lo sfortunato Markku finisce la speciale ad oltre un minuto di distacco dal leader; esattamente a 59 secondi da Salonen, che lo va a riprendere prima della conclusione della prova (con tutta probabilità rimettendoci per strada anche qualche secondo).
Per le Lancia si parla di un assetto non ottimale (forse non abbastanza rigido)…e dire che a differenza delle rivali francesi non sono penalizzate della necessità di fare manovra nei tornanti più stretti, laddove si fa sentire l’assenza sulle T16 del freno a mano, dettaglio mai previsto in fase di progettazione (!!).
Tra Miki Biasion ed Alen si inseriscono Chatriot e Malcom Wilson.
Inizio di gara non in linea con le aspettative anche per la Austin, con Wilson già parecchio distaccato dalle auto di vertice, Pond che si piazza dietro anche ad Alen (seppur per un secondo appena) e l’atteso Auriol già fuori. Per Didier è fatale una perdita d’olio che lo costringe allo stop non appena passato il traguardo della speciale (10th tempo).

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view post Posted on 12/3/2023, 17:46     +1   +1   -1
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Vittorio - Moderatore Blu



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ogni tanto mi prende la nostalgia, ma da qualunque punto la guardi la tragedia resta un misterojpeg45c5bc16bec44a04b967f7ea6d765eab

la curva non era nulla di che, tale che moltissimi escludono a priori un errore del pilota (che, va detto, può esserci anche in un tornante da prima).
Il punto che rende questa vicenda un mistero irrisolvibile è l'assenza totale di segni sull'asfalto compatibili con una frenata disperata.

Si intravedono due tracce, in una si potrebbe leggere un sovrasterzo, una sembra un traiettoria rettilinea che porta fuori, ma non riesco, cercando di "combinare" in mente i segni, a fare una ricostruzione.

Nota sbagliata? ci sarebbe un segno di una frenata disperata, o credo un tentativo di intraversare la macchina (che esce in maniera praticamente rettilinea)

rottura totale dei freni? ci sarebbero stati segni di qualche tentativo di rallentare la macchina, o comunque l'asfalto racconterebbe di più. Inoltre... prima della curva l'allungo era abbastanza importante, sarebbero finiti ben più lontano, credo

acceleratore bloccato? ci sarebbero stati segni di frenata


altro punto, in alcune descrizioni si parla di un urto PRIMA del volo fuori strada, avrebbero urtato il muro interno, che questo abbia potuto innescare un sovrasterzo che, quando la macchina ha ripreso trazione, ha poi tirato la vettura fuori? Impossibile, a parte che non mi pare siano documentati i danni al muro interno, anche in questo caso, per intenderci come fece Senna, ci sarebbe stata una frenata disperata.

È una di quelle cose che non si riescono a spiegare
 
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view post Posted on 13/3/2023, 19:10     +1   -1

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Incidente dalla dinamica inspiegabile. Forse un malore. Toivonen aveva avuto una forma virale prima della gara, e di certo la stanchezza non aiuta.
Cerrato ha raccontato che mentre provava il Val da Aosta (quello dei famosi chiodi....), gli si bloccò l'acceleratore aperto per un difetto del Kepler della scocca. Lui fece in tempo s staccare lo stacca batteria.
Non so se possa essere una causa per questo incidente
 
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view post Posted on 13/3/2023, 19:46     +1   -1
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Vittorio - Moderatore Blu



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quando parlavo delle spiegazioni "ufficiose" citavo l'acceleratore, è cosa che nell'ambiente è nota da secoli, perché con l'S4 è successo a diversi, sicuramente a Pianta (me lo disse personalmente). Ma, come provavo a dire sopra... mettiamo il caso che il pedale dell'acceleratore si sia bloccato

1 c'è un rettilineo, prima. Se fosse successo lì avrebbe avuto tutto il tempo di frenare, usare lo stacca batteria, passare in folle.
2 potrebbe essere successo al ritorno sul gas, dopo la frenata. I segni sull'asfalto, però, non mostrano nessun tentativo di frenata e nemmeno di intraversare la macchina. E comunque il ritorno sul full gas, a meno di cedimenti completi del supporto dei pedali, sarebbe avvenuto a macchina direzionata già all'interno della curva, ma i segni non sono molto compatibili.

ps

Ma a voi risulta l'esistenza di un secondo video, oltre a quello noto? ho letto online di questo video che sarebbe stato citato da un giornalista inglese, e su YouTube un utente mi ha detto che questo video esisterebbe, che venne comprato da lancia, e nel quale si vedrebbe Toivo fare cenni strani con la mano e poi l'S4 uscire dritta.

Tra l'altro... non riesco a capire se tutti i segni che ci sono sull'asfalto sono dell'S4 di Toivo, se la traiettoria che pare rettilinea o quasi sia quella d'uscita o se, guardando la foto, i segni mostrino un sovrasterzo e poi l'uscita sia avvenuta più avanti.

Oltretutto qualcuno dice che abbiano toccato il muretto interno, ma anche qui non vedo tracce compatibili sull'asfalto
 
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view post Posted on 13/3/2023, 22:09     +1   -1

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Personalmente non ho mai visto alcun video riconducibile all'incidente.
La dinamica della toccata interna, mi pare di ricordare, sia stata detta da Siviero in un intervista.
 
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view post Posted on 14/3/2023, 10:47     +1   -1
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CITAZIONE (alenkivimaki @ 13/3/2023, 19:10) 
Incidente dalla dinamica inspiegabile. Forse un malore. Toivonen aveva avuto una forma virale prima della gara, e di certo la stanchezza non aiuta.
Cerrato ha raccontato che mentre provava il Val da Aosta (quello dei famosi chiodi....), gli si bloccò l'acceleratore aperto per un difetto del Kepler della scocca. Lui fece in tempo s staccare lo stacca batteria.
Non so se possa essere una causa per questo incidente

Scusate l'ignoranza, ma lo stacca batteria spegne l'auto ?
 
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