| Ciao! Nutriamo un poco questo topic ancora alle prime armi!
L’analisi della stagione 1984 non può che partire dal Rallye di Montecarlo. Al momento mi limiterò a delineare i temi caratteristici dei singoli rally. La mia, quindi, non vuole essere una descrizione dettagliata dell’andamento delle gare. In futuro, magari con la collaborazione di qualche anima pia e bene informata, nulla ci vieta di scendere a particolari.
Tema del Monte, uno solamente: Walter Roehrl. Il tedesco conquista il quarto Montecarlo in carriera, con l’ennesima vettura differente, appaia Sandro Munari e, almeno fino all’arrivo di Loeb, si può fregiare beato del titolo di “Monsieur Montecarlo”. Prima della partenza i più ritenevano che per il campione 80/82 non sarebbe stato facile riprendersi la gara a lui più cara. A suo sfavore la necessità di approcciarsi alla nuova vettura ed alla presenza di un paio di ruote motrici in più rispetto al solito, nonché i due compagni di squadra scandinavi, Mikkola e Blomqvist, decisamente competitivi e decisamente più allenati di lui a gestire la potenza e le reazioni della Quattro.
Roehrl fa finta di niente e parte all’attacco, vincendo speciali (tra cui il Burzet e St.Bonnet-le-Froid) e battagliando con Blomqvist. Che almeno nelle prime fasi di gara, però, gli è tendenzialmente davanti. A Walter i conti non tornano….. ….si narra che la temperatura nel motorhome della HB Audi Team divenne incandescente quanto un Roehrl decisamente in scarsa vena diplomatica venne messo a conoscenza del fatto che: 1) Il suo DS Roland Gumpert riteneva che l’ingaggio del bavarese in un team Audi che già schierava Mikkola e Blomqvist poteva ritenersi abbastanza superflua; 2)…in conseguenza a ciò i due di cui sopra avrebbero beneficiato della prima scelta relativamente alle gomme. Alla fine si giunse ad accordo di pace: liberi tutti al Monte in cambio di un prosieguo di stagione in trincea, in buona parte dedicato allo sviluppo della Sport Quattro. La lotta per il Titolo sarebbe stato affare tra il finlandese e lo svedese. Arrivato l’accordo…finisce anche il rally, perché Roehrl fa segnare una sequenza di 6 migliori tempi, si libera di Blomqvist (che resiste strenuamente) e va a vincere il rally.
Il podio di Montecarlo ripaga Ingolstadt delle delusioni degli anni precedenti: un tripudio di Quattro gialle e bianche (Mikkola e buon terzo, anche se staccato di 12 minuti!). Da segnalare le 15 vittorie in speciale di Roehrl, le 9 di Blomqvist…e le 2 di Attilio Bettega! In altre parole: gli altri…che fine hanno fatto?
Per chi non avesse dimestichezza con il Monte ’84 ne consiglio la visione in separata sede da uno Svezia di qualsiasi anno…c’è il serio rischio di non capire dove inizi l’uno e dove finisca l’altro! Neve, neve, neve e ancora neve. Sommata a tempeste “stile artico” al Burzet. E quando non nevica, strade bagnate dalla pioggia battente. Nel complesso delle condizioni di gara che favorivano nettamente le già fortissime Audi. A ciò va aggiunto che, per sua stessa ammissione, la Pirelli non si era preparata ad affrontare un rally che pareva una traversata antartica. Infatti le nuove Lancia 037, evolute nella meccanica, pagarono un conto pesantissimo e finirono per essere battute dalla Renault 5 Turbo di J.L.Therier, che oltre ad un mezzo decisamente più a suo agio sulla neve, era pure un pilota piuttosto “bravino” quando si trattava di affrontare un Montecarlo.
Da segnalare, oltre al debutto al Monte di Biasion (6th), un buon 7th posto di Darniche, davanti ad Alen con l’Audi 80 Quattro ed il 9th assoluto di Grundel con al VW Golf GTi, a pari tempo con la Nissan 240 RS di Salonen. Entrambi miracolati dalle condizioni meteo e probabilmente convinti di aver sbagliato aereo e di aver partecipato al Arctic Rally.
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