RALLYMANIA

Alpine-Renault A110, La "Berlinette"

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view post Posted on 12/10/2010, 19:44     +1   -1
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Mini JCW RRC

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Complimenti uccari per il racconto,leggere dell'Alpine mi fa sempre piacere.
Il primo poster in camera mia è stato il suo.Per quanto riguarda gli sterrati quello del Manghen lo ricordo benissimo,dopo poche vetture uscivano delle pietre dalla grandezza incredibile,specialmente nei tornanti, ma sempre rigorosamente rosse come la terra della montagna.
uccari una domanda ma non ti era venuto in mente prima del cambio ravvicinato oppure lo sapevi ma era un problema di costi?
 
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maurino24
view post Posted on 12/10/2010, 20:42     +1   -1




:D :D ciao Uccari ,ho letto e riletto volentieri il tuo racconto, è molto piacevole.Immagino quanta passione tu avessi per affrontare e risolvere i problemi che man mano si presentavano con gli sterrati di allora, e con il budget< si dice cosi?>sovente in rosso!. hai corso ancora dopo l Alpine ? Ciao ,alle prossime ferie!!
 
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leonardorimbotti
view post Posted on 12/10/2010, 20:47     +1   -1




Caro Ugo, leggere di quei tempi, dei sacrifici che facevate, delle strade che percorrevate è per me motivo più che di interesse, ma di conoscenza storica, e debbo dire che tu eri un fortunato, penso aquelli che non avevano un Alpine, ma si accontentavano di una qualsiasi auto pur di partecipare, lottare, esseci.
Io non ho mai avuto i mezzi per correre, ma in quegli anni, avrei accettato di fare anche il roll bar pur di salire su un auto da corsa, che poi il più delle volte era pure l'auto che si usava tutti i giorni come ben dici tu.
Dopo questo tuo racconto, vorrei leggerne tanti altri, anche di chi un Alpine non poteva permettersela.
E questo ti faccia meditare sui racconti, non sono mai noiosi, sono un pezzo importante di storia delle corse, degli anni passati, delle situazioni e dei contesti socio economici.
Spero che qualche giovane legga questo topic e impari che le hospitality, i mega carrozzoni, gli atteggiamenti da divi di oggi non hanno motivo di esistere, ci si può divertire con poco senza mettere a repentaglio la propria vita e sopratutto quella degli altri.
Più umiltà e meno scena!!!
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 01:03     +1   -1




CITAZIONE (carlettofritz @ 12/10/2010, 20:44)
Complimenti uccari per il racconto,leggere dell'Alpine mi fa sempre piacere.
Il primo poster in camera mia è stato il suo.Per quanto riguarda gli sterrati quello del Manghen lo ricordo benissimo,dopo poche vetture uscivano delle pietre dalla grandezza incredibile,specialmente nei tornanti, ma sempre rigorosamente rosse come la terra della montagna.
uccari una domanda ma non ti era venuto in mente prima del cambio ravvicinato oppure lo sapevi ma era un problema di costi?

Caro Carletto ti ringrazio per l'apprezzamento sul mio racconto che ha riscosso molto di più di quanto io mi aspettassi - in merito al cambio ravvicinato devo sinceramente dirti che il non averlo adottato prima non è stato esclusivamente un problema di soldi ma esclusivamente un'ignoranza completa sull'argomento - purtroppo a quei tempi quasi nessuno aveva voglia di indirizzare noi "ragazzini" nel modo più adatto per risolvere certi problemi, e passi per i finti "amici", ma la cosa inspiegabile era che questa mancanza di informazioni era dovuta anche alla poca preparazione di molti dei meccanici che curavano le nostre auto - in merito a questo posso solo dirti che nel nel 1969 avevo partecipato a qualche rally con la 124 spyder - alla seconda gara ebbi la disavventura di distruggere la coppia conica a causa della perdita di tutto l'olio del differenziale - il mio preparatore dovendo cambiare il particolare mi propose di sostituire il pezzo danneggiato con una coppia conica più corta per migliorare le prestazioni dell'auto - il risultato è stato del tutto deleterio in quanto non mi ha montato quella omologata anche per i gruppi 1 ( a quel tempo correvo in gruppo 3 - che significava solamente "gran turismo" e non faceva nessuna differenza se l'auto fosse di serie o preparata ) ma un'altra ( forse quella del furgoncino 238 ) talmente "corta" che le ruote andavano a vuoto anche in terza - per sfruttare quel tipo di coppia conica ci sarebbe voluto oltre al differenziale autobloccante anche una completa rivisitazione di tutto l'assetto, di un Rollbar a gabbia, e di una bella ripassata a filo di tutta la scocca - con queste premesse pur correndo con il Gordini in gruppo due e con l'Alpine in gruppo 4 nessuno mi ha mai consigliato che per migliorare le prestazioni della mia auto sarebbe bastato solamente installare un cambio ravvicinato -Ti assicuro che ripensandoci oggi mi chiedo per quale ragione ( forse le scarse finanze ) non abbia mai pensato a far delle scelte molto più radicali - mi viene in mente solo ora e mi chiedo quanto fossi ignorante in materia ( eppure mi sembrava di saper quasi tutto ) , quando nel mese di maggio del 73 costretto a rifare il motore ( aveva 70.000 km e andava a miscela - 1 kg ogni 500 km ) mi hanno cambiato i pezzi usurati con pistoni , bronzine, con altri pezzi originali Renault - se fossi statao ben consigliato con pochi soldi in più avrebbero potuto montarmi quattro onesti "Asso" stampati ideali per il gruppo 4, avrebbero potuto oltre che lavorarmi i condotti di aspirazione anche installarmi un "alberino" a cammes un pò più performante anziche farmi un'accurata bilanciatura del motore - boh - non so e non saprò mai le ragioni di queste scelte - tutto qui caro Carletto e la cosa è spiegabile solo perchè a quel tempo, dalle nostre parti c'erano solo degli onesti meccanici e non dei seri preparatori e noi eravamo dei ragazzini lasciati da soli a coltivare una passione incredibile, ma con relativamente pochi soldi e tanta ignoranza ( della meccanica ) - un saluto - Ugo
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 01:37     +1   -1




CITAZIONE (maurino24 @ 12/10/2010, 21:42)
:D :D ciao Uccari ,ho letto e riletto volentieri il tuo racconto, è molto piacevole.Immagino quanta passione tu avessi per affrontare e risolvere i problemi che man mano si presentavano con gli sterrati di allora, e con il budget< si dice cosi?>sovente in rosso!. hai corso ancora dopo l Alpine ? Ciao ,alle prossime ferie!!

caro Maurino non credo di aver altri racconti fiume da fare e quindi penso che mi basteranno i fine settimana per elaborare qualche nuovo racconto - ti confermo che la passione era veramente tanta e quando c'era qualche rally in programma non esistevano nè discoteche nè morose nè niente altro - tutti i soldi si trasferivano dalle mie tasche a quelle dei meccanici e dei benzinai - io ho avuto la grande fortuna di avere un "papà " che mi ha assistito in questa grande passione e penso di non averlo mai ringraziato abbastanza per avermi permesso di dedicarmi ai rally - purtroppo non ho mai saputo e potuto dargli delle grandi soddisfazioni perchè sembrava che un pò tutto congiurasse contro questo mio desiderio - ogni volta che facevo dei danni pensavo con dispiacere a lui che alla fine avrebbe dovuto porre mano al portafoglio per por rimedio alla mia insensatezza o alla mia sfortuna - sapevo anche che veniva spessissimo a vedermi quando correvo, ma purtroppo l'ho costretto molte volte a tornare a casa senza avermi visto passare perchè mi ero già ritirato dopo poche prove - l'unico rimpianto che ho avuto quando ho dovuto a malincuore abbandonare le corse ( per una lunghissima degenza dopo un incidente sciistico ) è stato quello di non avergli dato la possibilità e la soddisfazione di vedermi accasato in qualche squadra importante, dato che questo sarebbe stato un giusto premio ai suoi sacrifi ed al suo mai celato tifo, nei miei confronti - per il resto della tua domanda devo dirti che dopo una piccola parentesi Kartistica ( 1982 / 1986 ) ho ripreso a fare un pò di rally dal 1987 al 1989 con un'altra piccola vettura della Renault, una R 5 GT Turbo (in altro topic di questo forum puoi trovare delle foto della vettura ) e sono riuscito a prendermi una discreta rivincita di tutte le delusioni e dei dispiaceri che avevo provato negli anni dal 1968 al 1973 ... ma questa è un'altra storia ( già in parte raccontata tra i mille aneddoti che puoi trovare in questo forum ) - un grazie ancora per l'attenzione ed un saluto - Ugo
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 02:03     +1   -1




CITAZIONE (leonardorimbotti @ 12/10/2010, 21:47)
Caro Ugo, leggere di quei tempi, dei sacrifici che facevate, delle strade che percorrevate è per me motivo più che di interesse, ma di conoscenza storica, e debbo dire che tu eri un fortunato, penso aquelli che non avevano un Alpine, ma si accontentavano di una qualsiasi auto pur di partecipare, lottare, esseci.
Io non ho mai avuto i mezzi per correre, ma in quegli anni, avrei accettato di fare anche il roll bar pur di salire su un auto da corsa, che poi il più delle volte era pure l'auto che si usava tutti i giorni come ben dici tu.
Dopo questo tuo racconto, vorrei leggerne tanti altri, anche di chi un Alpine non poteva permettersela.
E questo ti faccia meditare sui racconti, non sono mai noiosi, sono un pezzo importante di storia delle corse, degli anni passati, delle situazioni e dei contesti socio economici.
Spero che qualche giovane legga questo topic e impari che le hospitality, i mega carrozzoni, gli atteggiamenti da divi di oggi non hanno motivo di esistere, ci si può divertire con poco senza mettere a repentaglio la propria vita e sopratutto quella degli altri.
Più umiltà e meno scena!!!

Caro Leonardo ti ringrazio per aver apprezzato il mio racconto - è vero sono stato ultra fortunato ad avere un padre che mi ha permesso di poter correre anche se eravamo una famiglia benestante e non ricca - vorrei comunque aggiungere che non ho trovato nessuna differenza a correre con lla mini nel 1968 con il Gordini nel 70 e con l'alpine nel 1973 - in tutti i tre casi ho mangiato la stessa quantità di polvere ho sudato con tutte e tre le auto le proverbiali sette camice e ho passato un'infinità di ore dai meccanici con tutte e tre le vetture -l'unica differenza riscontrabile è stata sicuramente quella che con l'Alpine bisognava assolutamente far un buon risultato nella classifica assoluta mentre con qualsiasi altra piccola auto ( mini o Gordini non fa differenza ) potevi combattere solo per la classe e quindi con avversari sicuramente con auto molto simili alla tua - è chiaro che con l'Alpine si era maggiormente al centro dell'attenzione ma se l'intendimento non era quello di pavoneggiarsi ma solamente quello di arrivare il più avanti possibile, non vedo dove possa essere la differenza - devo comunque condividere con te che sarebbe bello sentire anche qualche racconto di chi ha frequentato delle classi minori, ma visto il risultato che hanno avuto due monografie che ho inserito tempo fa ( una per la Mini ed una per la Gordini ) non mi faccio più nessuna illusione in merito - altro non saprei che dirti visto che il sottoscritto i mega carrozzoni e le hospitality non ha mai avuto occasione di frequentarli - un caro saluto - Ugo
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 09:29     +1   -1




CITAZIONE (Twinmaster @ 12/10/2010, 19:52)
Grande racconto caro Ugo. Beh, penso non ci fosse bisogno del preambolo che hai fatto dato che il pezzo, sì lo chiamo così perché è scritto molto bene, è molto, molto interessante e assolutamente non saporifero. L'ho letto con attenzione, l'ho scaricato e ti dirò anche con un pizzico d'invidia, poichè per me l'Alpine è stata la prima vera auto da rally da battere. Non per nulla quelle ufficiali preparate a Dieppe e con targa francese con il mitico numero "76" erano definite l'Armata Blu. Dico un pizzico d'invidia: sì perchè all'epoca io ero ancora più spiantato di te e solo nel 1972 vendendo tutto quello che mi capitava a tiro (i miei in casa mi nascondevano tutto) sono riuscito a comperare a metà con un mio amico una non certo facile da giodare Renault 12 Gordini, che ovviamante non riuscivamo a portare in gara come un certo Bauce. Ma un'Alpine non me la sarei mai potuta permettere.
Già un pizzico d'invidia, sì perchè io con la stupenda e arrapante Alpine dalla silhouette inimitabile, sono riuscito a fare una sola gara, purtroppo. Era una gruppo 4 della Giadauto pilotata da un gentleman di Torino, un certo Mario Ferrero che andava come uno schioppo. Ricordo che alla seconda prova si è rotto l'interfono e così mi sono potuto sparare nelle orecchie il sound del potente quattro cilindri di 1.6 litri che mi frullava giusto, giusto dietro la schiena. Ecco, caro Ugo, era quello che desideravo dirti e soprattutto ringraziarti per le interessanti notizie che ci hai fornito su questa splendia berlinetta da rally. Un grazie anche a magimail per quanto scritto sulla mitica Alpine.
Ciao e vedrai che per il prossimo scritto che avremo il piacere di leggere non dovrai utilizzare le ferie.
Un abbraccio. Twin

caro Twin vorrei innanzitutto ringraziarti per gli apprezzamenti che hai fatto sul mio "pezzo" che reputavo tutt'altro che interessante - se devo essere sincero ad ogni riga che aggiungevo aumentava la mia perplessità sia per quello che cercavo di narrarVi sia per le poche e superficiali notizie tecniche che tentavo di trasmetterVi - mi sono sbagliato per l'ennesima volta e sono veramente felice che ciò sia successo - ho comunque la certezza che la tanta benevolenza che ho trovato in Voi non sia altro che il segno di una specie di grande e del tutto disinteressata forma di "amicizia" che riuscite a trasmettere a tutti quelli che si avvicinano a questo grande e magnifico "Forum" - un nuovo e sempre più sentito grazie a tutti Voi - passando alla tua lettera devo ripetere una volta di più di essere stato veramente fortunato nell'avere avuto un "papà" che avesse le mie stesse passioni ( forse sarebbe più giusto dire il contrario ) e quindi nel limite delle sue possibilità finanziarie mi ha sempre appoggiato in pieno nel corso di tutti quegli anni - purtroppo il desiderio di possedere una vera Alpine gruppo 4, come quella del tuo amico Mario Ferrero o come quelle di Dieppe, non si è mai potuto realizzare, e quindi permettimi di sentirmi in qualche modo accomunato a te in materia di sogni .
Caro Twin altro non saprei che dirti se non salutarti con la speranza di poterti incontrare nell'occasione del Revival Valpantena - ciao e spero a presto - Ugo
 
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Skulason
view post Posted on 13/10/2010, 09:35     +1   -1




Uccari considerati fortunato ad essertici potuto sedere dentro, pensa a quanti di questi ragazzi le possono vedere solo in fotografia e manco l'e hanno viste dal vero...
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 11:04     +1   -1




CITAZIONE (Skulason @ 13/10/2010, 10:35)
Uccari considerati fortunato ad essertici potuto sedere dentro, pensa a quanti di questi ragazzi le possono vedere solo in fotografia e manco l'e hanno viste dal vero...

caro Skulason non so se la tua sia una velata critica o solo una semplice considerazione ma come ho già ripetuto molte altre volte credo di essere stato molto fortunato nell'aver potuto possedere un'Alpine - devo comunque aggiungere che se mi trovassi oggi nella situazione dei ragazzi di cui parli, avrei 40 anni di meno e la cosa non mi dispiacerebbe poi tanto - A proposito di fortune devo anche aggiungere che cercare di acquistare oggi un'Alpine "non taroccata" richiederebbe un sostanzioso esborso economico sempre comunque inferiore a quello che si dovrebbe impiegare per acquistare una super 124 Abarth e nemmeno paragonabile a quello che sarebbe necessario per acquisire una Stratos.
Nel 1971 sono riuscito ad acquistare la mia Alpine usata alla non modica cifra di 2.800.000 ( pronta per correre con rollbar , protezioni, cinture ecc. ecc. ) e quando a metà del 1974 l'ho ceduta a Silvio Terrosi ho ricavato la ben più modesta cifra di 1.700.000 Lire - con quella somma non sono riuscito trovare nessuna vettura che potesse soddisfare la mia voglia di rientrare nel giro rallistico dato che l'avvento delle super 124 Abarth, delle Porsche Carrera e delle Stratos aveva ristretto di molto la cerchia delle auto da assoluto - se devo essere sincero non ricordo per quale ragione non abbia mai rivolto la mia attenzione alle ancora allora competitive Fulvia ed Ascona ma se avevo deciso di chiudere del tutto la mia avventura rallistica una qualche ragione ci dovrebbe pur essere stata - a distanza di tanti anni posso solo dedurre che il mio allontanamento dal mondo tanto amato sia dipeso esclusivamente da cause economiche ( proliferazione dei costi assurda ) anche se ricordo con precisione che dal 1974 al 1980 sono riuscito a cambiare 5 auto e 4 barche a vela - in parole povere ero uno spiantato per il mondo dei rally pur potendo permettermi certi lussi nella vita di tutti i giorni - caro Skulason la vita è andata così e mi spiace che non tutti abbiano potuto avere la mia stessa fortuna ma certe cose capitano e non puoi farci nulla - un saluto - Ugo
 
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magimail
view post Posted on 13/10/2010, 12:10     +1   -1




Beh, devo dare proprio ragione a Ugo quando lamenta la scarsa "informazione" che veniva data a noi "bocia" allora. Se penso che adesso tra scuole federali e corsi per navigatori la gente esce quasi "sgrezzata"...beh...si doveva fare tutto da soli. E noi- a Padova- eravamo anche fortunati ad avere personaggi cone Bauce (un vero gentleman che andava come una spia), o Bepi Zanchetti, che quando scendeva dalle 125 ufficiali tornava ad essere un "Padovano del Pedrocchi" ! Se devo essere sincero, in un paio di occasioni mi sono dovuto rendere conto che certi "mostri" che leggevi sui giornali, erano più umani dell'amico del bar centrale. Due episodi, in particolare: Passo di Viamaggio, che separava la vallata d'Arezzo dalle terre di S.Marino. C'era una vecchia trattoria, a tre quarti della salita, e durante le prove dell'"Alpe", ci fermammo per mangiare un panino. Dentro c'era (o c'è ancora?Non ci sono più passato...) un tavolo fratino ricavato da un unico tronco, sarà stato lungo 6/7 metri. A tavola, la squadra Lancia, e quelli della Fiat. Noi bocie si stava quasi per chiedere autografi, quando uno di questi (mi pare Barbasio) ci invita a sederci con loro, e mangiare - lo ricordo come fosse ora- una magnifica frittata. Poi hanno litigato per chi dovesse metterci nel rimborso spese da presentare....
Secondo "nanetto": Valli Imperiesi del '73 . Spedizione limitata organizzata da Bepi Zanchetti, che nel frattempo si era comprato una bellissima Alpine gr4 (visto che Ugo non gli aveva venduto la sua... :D , che poi gli comprai io, ma altra storia...), e albergo scelto dal Bepi. Albergo troooopo lussuoso rispetto a quelli a cui eravamo abituati, ma avevano trattao alla morte sul prezzo, e a novembre, sulla riviera calano le braghe tutti. A cena, sorpresa: a salutare Bepi (anzi, a fare casino) spunta Ninni Russo, che non conoscevo,e vari personaggi, tra cui Ballestrieri e Tacchini (sssi sssi, quello la'....). Persone da sbellicarsi, e Ninni ci tenne una sera a racconti, che poi qualche volta ho visto pubblicati sui giornali, come quella volta che uscirono al Rac, e mentre Paganelli gli passava tutta la roba della vettura nel fiumiciattolo, lui la passava a dei gentlemens inglesi più in alto, salvo scoprire poi che erano peggio dei giostrai che girano qui in veneto. Tornati su una volta vuotata la macchina dalle cose asportabili....nessuno! A Russo, portarono via anche il cappello di pelo..... Tacchini, ricordo, ad un certo punto chiese se il mio navigatore di allora - sarebbe stato disponibile per una gara.Io dissi,si', certo, sarebbe anzi stato onorato, ma non avevo capito dove voleva arrivare...Si', perchè correvo con Roberto Faggiani, e se ne usci' con una: "...sai che movimento, tra i cacciatori quando passano "TACCHINI-FAGGIANI?..."
Questi son ricordi!!!!!
 
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view post Posted on 13/10/2010, 12:37     +1   -1
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Lancia Delta S4

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Grande magimail, bel racconto, bei ricordi. Sei grande!
Una domanda, ma il Tacchini del nanetto era Sergio il tennista o Vanni "Bel Vino"?
 
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Skulason
view post Posted on 13/10/2010, 13:55     +1   -1




Io penso che sia Vanni, simpaticissimo col quale abbiamo parlato del 4 regioni a Pettenasco e che ha una splendida 124 Abarth originale, mi ha detto che non fa gli storici, perchè non vuole pacciugarla per adeguarla alle norme di sicurezza attuali.

Uccari nessuna critica, fatti coraggio che sei forte così! ;)
 
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view post Posted on 13/10/2010, 15:35     +1   -1
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Lancia Stratos

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Penso che tutti quelli (me compreso) che hanno cominciato a seguire i rallyes all’inizio degli anni 70 non possono non aver “sbavato” per l’Alpine.
Io che già andavo pazzo per l’R8 Gordini gialla (che definivo con un solo aggettivo: BESTIALE), quando nel 1973 partecipai ad una gita in Francia non guardai nulla di ciò che visitavamo, ma mi ricordo che in una sola giornata contai 15 ALPINE viste in circolazione. Tornai a casa con gli occhi che ruotavano come nei cartoni animati.
A Uccari che si preoccupava di come sarebbe uscito il suo racconto posso solo dire che descrivere in un racconto le proprie emozioni è come andare dallo psicanalista; basta dire esattamente ciò che si prova e il risultato è sicuramente positivo.
Poi non posso che dare ragione a Magimail, nel 1972 l’unica pubblicazione che parlava di rallye era Autosprint che però lo relegava in 2, massimo 3 pagine. Poi usci per alcuni anni IL PILOTA (poi diventato IL PILOTA AUTO) su cui scriveva LEO PITTONI, ma la sua uscita in edicola era peggio di un terno al lotto. Era sempre in ritardo. Poi nel 1972 e 1973 nelle grandi città si trovava RALLY su cui scivevano Michele FENU, Aldo SEREGNI, Gino RANCATI, Pierre PAGANI, Lino CECCARELLI, Sergio BARBASIO, John DAVENPORT, Luca di MONTEZEMOLO e l’”ABBRONZATO”, consulente per i rally-test Sandro MUNARI. Troppo bello per durare, infatti il primo numero mensile usci a febbraio del 1972 e l’ultimo numero (senza nemmeno i saluti) usci a gennaio 1974. Poi, a causa della crisi del petrolio, più nulla.
Auto Italiana e Quattroruote (ante collaborazione di TWIN) erano delle colonne del giornalismo automobilistico ma molto (per i miei gusti troppo) votate alla produzione di serie e alla tecnica delle vetture a grande diffusione.
Anche le notizie più banali venivano conosciute con il contagocce e, per uno come me, che non aveva neanche il motorino e abitava in provincia, tutto aveva il sapore di una scoperta.
Rileggere queste esperienze, scusate se sconfino nella demagogia, mi fa pensare al classico “ci divertivamo con poco” oppure a come ci davamo da fare per soddisfare i nostri “appetiti” con i pochi mezzi (e soldi) a disposizione.
Riccardo
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 15:48     +1   -1




[QUOTE=magimail,13/10/2010, 13:10]
Beh, devo dare proprio ragione a Ugo quando lamenta la scarsa "informazione" che veniva data a noi "bocia" allora. Se penso che adesso tra scuole federali e corsi per navigatori la gente esce quasi "sgrezzata"...beh...si doveva fare tutto da soli.

Caro Mauro forse saremo stati anche fortunati perchè avevamo Bepi ( Smania non lo considero perchè non ci "filava" proprio i ) e Bauce ma prova a pensare quanti consigli hanno saputo o voluto darti ? - e dalla coppia di nostri "Fiattisti" quante auto ex ufficiali hanno preso la strada per Padova - Tutti gli altri piloti ufficilali hanno sempre in qualche modo cercato di aiutare gli amici ma i nostri "graduati quante volte lo hanno fatto ?????? - Tu caro mauro hai anche avuto la fortuna di essere a contatto diretto con "Ugo" da Bresseo, che era un vero genio nel suo mestiere ma quello che al sottoscritto è proprio mancato è sempre stato un indirizzo su cosa era meglio fare per trarre il massimo dalle scarse finanze di cui potevo disporre - erano tutti ( ed io ne cambiati tre) degli ottimi manutentori e nulla più - probabilmente se fossimo nati in Piemonte in Lombardia o in Liguria qualche aiutino in più ( di vario genere ) lo avremmo potuto avere.
Se posso aggiungere un mini aneddoto posso dirti che per un certo periodo ho portato la mia Alpine per i "rialzi" del dopo gara, in un'officina in provincia di Treviso - Erano onesti nei prezzi ma avevano il piccolo vizio di fare "trapianti" - in parole povere quando portavo la macchina da loro non potevo abbandonarla un minuto perchè mi ero accorto che le auto dei clienti normali erano una fonte inesauribile di pezzi di ricambio - tutto questo succedeva per rimettere velocemente in sesto le auto dei due clienti più famosi ed importanti dell'officina - la cosa è durata solo per qualche mese dato che mi ero un pò stancato di fare levataccie e rientri a notte fonda per non perdere mai di vista la mia auto e preservarla da quella specie di razia - un caro saluto - Ugo
 
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uccari
view post Posted on 13/10/2010, 16:56     +1   -1




Ho recuperato questo mio vecchio racconto pensando che a qualcuno possa essere sfuggito - in esso viene descritto una delle tante disavventure che potevano capitare a chi possedeva un'Alpine

Quando uno ha delle premonizioni l’unica cosa che resta da fare è toccarsi i …….. ma raramente l'operazione ha degli effetti positivi
Antefatto:
Primavera del 1973 – Challenge Idrea - rally valido per il T.R.N.– equipaggio n° 15 –Uccari – Mursia – vettura Alpine Renault A 110 – La gara al contrario degli anni precedenti parte da Spinea (agglomerato urbano nei pressi di Venezia - Mestre ) – il percorso si doveva snodare fino a Fiera di Primiero ma dato che i 400 Km di gara e le sette prove speciali sembravano poche gli organizzatori decidono di creare un po’ di spettacolo inserendo subito dopo il palco di partenza una PS di 1 Km e mezzo da effettuarsi in una pista di Rally Cross – dato che in quell’anno la primavera era stata parca nelle precipitazioni il percorso sterrato della pista era diventato simile ad una cava di talco – per ovviare all’inconveniente i solerti organizzatori decidevano già dal mattino del giorno della gara il percorso con delle autobotti, al fine di impedire che la polvere prendesse il sopravvento su tutto –
Tutto ciò premesso e considerato il fatto che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi verso le 21,00 della sera in cui iniziava il Rally , su tutto il Veneto comincia a piovere in modo consistente – poco male penso tra me e me, andando a prelevare il caro e buon compagno d’avventura Carlo Mursia – a me la pioggia ed il viscido piacciono da impazzire e quindi nessun problema, anzi un colpo di fortuna inaspettato - per raggiungere Spinea prendemmo l’autostrada che da Padova conduceva a Mestre e durante il beve tragitto all’altezza del Mottagril del Dolo, la pioggia già insistente, si trasformava in una specie di tempesta tropicale – il buon Carlo, rimasto fino ad allora taciturno ad un certo punto volgendosi verso di me dice – hai la bomboletta di liquido idrofugo in auto? ( penso si chiamasse così il prodotto che serviva a proteggere dall’umidità i contatti elettrici ) – io lo guardo tra il perplesso ed il divertito e lo rassicuro dicendogli – caro Carlo in macchina non ho nessun prodotto di quel tipo, ma ….. se riesce a bagnarsi lo spinterogeno vuol dire che stiamo annegando dato che quell’infernale marchingegno è posto, nel vano motore dell’Alpine, all’altezza dei nostri occhi – non è il caso che continui il racconto dato che le foto che allego sono la chiara testimonianza di ciò che poi ci è accaduto - aggiungo solamente che abbiamo impiegato 29 minuti ad uscire da quell’inferno


PS – da quel giorno ho chiesto a Carlo di non farmi più domande stupide ed in special modo di non pensare più a nulla per non avere premonizioni di nessun tipo, ma ….. purtroppo il caro Carlo anche in altre gare non è riuscito a reprimere questa sua insana dote

Edited by sisteron - 1/5/2020, 21:47
 
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