| Beh, se non ci fosse stata lei, portata in gara da clienti appassionati di rally, forse la Fiat non avrebbe iniziato a corre nei rally. L'antesignana della Fiat dei rally è lei, la 124 berlina, seguita poi dalla 125 berlina e poi dalla più sportiva 124 spider. E per iniziare alla grande nel ricordare questa berlina da famiglia che, grazie soprattutto alla sua robustezza, ha ottenuto dei risultati importati, primo fra tutti quello di convincere la Fiat a cimentarsi nei rally, ecco la testimonianza di un equipaggio vip, ma privato, che al volante dlla 124 berlina ha ottenuto uno strepitoso risultato in uno dei rally più impegnativi, quello di Sanremo.
La Fiat 124 Special, una berlina di tutti i giorni, è stata l’artefice di grandi imprese nei rally degli anni settanta. Ecco una testimonianza della sua competitività e robustezza di chi al volante della Fiat 124 Special è riuscito a terminare, tra i primi posti in classifica generale, un rally impegnativo come quello di Sanremo.
Al rally di Sanremo del 1969 tra i primi equipaggi in classifica emergono due cognomi altisonanti dietro i quali si nascondono due personaggi di spicco del mondo dell’automobile. Il collega ed amico Aldo Seregni li ha intervistati a fine corsa.
Grazie alla contestazione nelle universitá, Cristiano Rattazzi e Luca Montezemolo sono arrivati settimi assoluti al Rally di Sanremo del 1969. Spieghiamo meglio questa asserzione enigmatica! Questi due giovani, rivelazione del più difficile rally italiano, grazie alla contestazione, hanno potuto infatti dedicare otto preziosi giorni agli allenamenti sul percorso sanremese, e, date le condizioni ambientali, prepararsi una tattica di gara molto prudenziale che, al termine della corsa, li portava al 7° posto assoluto! Non potevamo perdere un'occasione così propizia per scambiare due chiacchiere con due neofiti, giovanissimi, di questa specialità automobilistica e cercare, insieme a loro, di trovare le ragioni, i perché, di questa loro scelta. E unitamente ai perché, parlare anche di.... spese, che tanto interessano i giovani che vogliono dedicarsi alle corse. Presentiamo intanto i nostri eroi. Cristiano Rattazzi, 20 anni, nato a Buenos Aires, da dieci anni residente in Italia a Porto Santo Stefano, una ridente cittadina marina in provincia di Grosseto, e studente a Milano, all'università, dove frequenta il terzo anno di Economia e Commercio. Luca Montezemolo, 21 anni, nato a BoIogna, sempre vissuto a Roma, iscritto all'università di Roma, dove frequenta il terzo anno di Legge. Ambedue hanno già partecipato ad alcune gare minori a Vallelunga e a Monza con le piccole Fiat Giannini 500, celando i loro nomi con gli pseudonimi di «Virgilio» (Rattazzi) e « Nerone » (Montezemolo).
Di prammatica una domanda: Perché avete deciso di prendere parte ai rally? Molto ha influito la pubblicità data a questo genere di gare dalle riviste specializzate, poi, quello che ci ha deciso nella scelta, è stato il fatto di poter gareggiare insieme (dato che siamo amici da lungo tempo) e il fascino di dover affrontare le imprevedibili difficoltà dei rally di lunga superiori a quelle di qualunque altro genere di corsa, almeno a nostro parere.
Il vostro primo, avventuroso, rally è stato quello dei Mille Laghi in Finlandia nel '68, vero? Sì esatto, ed è stata veramente una avventura. L'unico tempo libero da studi ed esami era agosto. Consultato il calendario internazionale abbiamo visto che c'era questo Rally in Finlandia. Conoscevamo la Svezia, e ci era piaciuta, e allora abbiamo deciso di partire!.
E con la loro Fiat 125 normalissima, Rattazzi e Montezemolo si sono digeriti tutti i chilometri sino a Helsinki, prendendo parte a una corsa della quale avevano provato pochissimo percorso. E' stata una vera avventura. E dovendo continuamente improvvisare, dato che non conoscevamo assolutamente le strade, il nostro primo Rally è quasi terminato in un... disastro! Nervosi, stanchi, prima abbiamo fatto molti chilometri, uno al volante e l'altro quasi nel vano motore, a regolare il filo dell'acceleratore che si era spezzato! Un'avventura! Poi abbiamo sbagliato strada nei boschi, di notte, e, per recuperare, siamo andati tanto forte che siamo riusciti a capottarci! Infine abbiamo proseguito senza parabrezza, al freddo, distrutti dalla fatica e dalla tensione nervosa, ma siamo giunti in fondo. Stanchi, abbrutiti, ma festeggiati dai finlandesi ed entusiasti dell'ambiente, sano, sportivo, leale, pulito!».
Così hanno definito questi due giovani il rally avventura con la A maiuscola, e, prendendo parte al Mille Laghi e ora al Sanremo, si sono resi conto (sono parole loro) che «il guidatore nel rally è veramente un grosso guidatore»I E così, grazie alle contestazioni, Rattazzi e Montezemolo sono partiti in Fiat «124 Special» (preparata da Giannini dato che quest'anno i due gareggeranno anche con le Fiat Giannini 500) per il 9° Rally di Sanremo. E otto giorni sono bastati loro per rendersi conto, sulle stradine sanremesi (e su qualunque altro percorso da rally, meno la Corsica, diciamo noi), della tattica da adottare: al risparmio veloce. E hanno avuto ragione. Rattazzi e Montezemolo hanno entrambi guidato ed entrambi hanno suggerito alcune note a chi dei due guidava. Hanno compiuto una corsa da amici tra amici. «Questi sono i rally» hanno affermato. Abbiamo toccato allora la nota dolente di questo tipo di corse, le spese, e i due “settimi assoluti” sono stati, ancora una volta, abbastanza precisi. Centomila lire gli strumenti supplementari (mediometri Halda e Twinmaster); cinquantamila lire una coppia di fari supplementari e fari allo iodio di profondità Carello; centomila lire di pneumatici chìodati regolari (i chiodatissimi ce li ha prestati la Pirelli per la corsa); duecentomila lire (in due) il, vitto e l'alloggio per una quindicina di giorni in un albergo di medie pretese».
Naturalmente a queste andrebbero aggiunte le spese di acquisto della vettura e il trasferimento da «casa » al luogo della corsa e ritorno, ma questi variano molto a seconda. dei mezzo di trasporto (auto, treno, aereo). Noi siamo dei neofiti e non dei professionisti come motti altri piloti dei rally, ma prendendo parte a queste due gare abbiamo potuto costatare quanto sia importante, importantissima, la spesa per la preparazione sul percorso di gara, cioè gli allenamenti. Si trova subito la tattica da adottare in gara e poi si viaggia con relativa tranquillità e non con il naturale nervosismo di chi non conosce il percorso.
Perché avete scelto la Fiat 124 Special?» chiediamo, anche sapendo che Cristiano Rattazzi è il nipote di Agnelli. Abbiamo provato a Vallelunga, e su una strada sterrata, una vettura a trazione anteriore, la "124 Special" e la “125 Special”. La più maneggevole ci è parsa la seconda. Oltretutto abbiamo considerato anche il prezzo di acquisto e le spese di manutenzione ».
Farete altri rally ora? Puntate al campionato italiano?. Naturalmente siamo legati dagli studi universitari e dobbiamo approfittare di questa "sosta contestativa" per andare avanti; comunque non potremo prendere parte a tutte le gare di campionato italiano rally, qualcuna ne sfuggirà sicuramente. Ma il "Rally" è troppo bello, entusiasmante, completo: dà soddisfazione portarlo a termine. Speriamo e vogliamo comunque chiudere il 1969 con il Tour de Corse una gara che ci ha sempre affascinato e speriamo di farla con una Fiat…. Dino?
Per QR: Aldo Seregni
Edited by sisteron - 24/1/2020, 21:01
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