| Torniamo in scena con il Montecarlo....
Il mercoledì mattina, dopo la speciale 21 (St.Sauveur), nonostante le disavventure più o meno incredibili (come l’essere centrati in trasferimento da una Ford Taunus guidata da un autoctono barbuto!!) la Lancia ed il dolorante Toivonen si potevano godere la testa della gara con un solido vantaggio sulla Peugeot di Salonen, uscito durante il martedì dal torpore che lo aveva accompagnato nei giorni precedenti. Fuori Markku Alen, il debuttante (alla corte del team Martini) Biasion confermava un ottimo terzo posto, ad un minuto circa dal campione del mondo in carica.
Il tempo di fare colazione e di correre un paio di speciali e molte cose cambiano repentinamente. Sul Col de Garcinets vince il bravissimo Miki Biasion, ma gli occhi di tutti sono puntati sulla S4 di Henri Toivonen e Sergio Cresto. A causa di una sfortunata foratura (posteriore sx) il finlandese perde ben oltre un minuto, ritrovandosi con il rivale connazionale ad una manciata di secondi. La speciale successiva è una delle grandi classiche del Monte: la Sisteron – Thoard, di quasi 38 km. Il responso dei ricognitori è quello che tipicamente rende complicate le cose durante il rally dei rally: strada tendenzialmente asciutta in basso, ghiaccio e neve sullo scollinamento. Alla Lancia optano per l’oramai tradizionale pit-stop in prova, riuscitissimo nell’edizione del trionfo 1983, applicato con meno successo l’anno prima (ma le 037 erano troppo svantaggiate contro le Sport Quattro e le T16). Le due S4 partono con le slick e montano successivamente le gomme chiodate.
Il numero Lancia non riesce per nulla: Toivonen paga poco meno di un minuto, Biasion oltre 1’20’’. E le notizie non buone non sono finite per niente.
La disastrosa ed incolpevole foratura al Garcinets aveva consentito a Salonen di fiutare la scia di Toivonen persa ormai da qualche giorno. Preso atto dell’inaspettato (ed enorme!) colpo di fortuna, Timo non smentisce l’innata vena di tremendismo ed approfitta della prima speciale utile per ricordare alla compagnia che in gara c’è anche lui, stampando il miglior crono a Thoard (in coabitazione con l’immenso Roehrl, disperso nelle retrovie causa sventure precedenti). Verso l’ora di pranzo l’imprevedibile è compiuto. La Peugeot 205 Turbo 16 di Salonen ed Harjanne ha scalzato l’imprendibile Toivonen dalla vetta.
Il resto della tappa, che si conclude nel primo pomeriggio a Montecarlo per consentire agli equipaggi di riprendere fiato in vista del tour de force che li attende per il giorno e la notte successivi, non consente alla Lancia di fare progressi nel recupero. Roehrl, con un diavolo per capello, vince a Trigance ed a St.Auban. Al parco chiuso del principato Salonen si presenta in testa con una trentina di secondi sullo sfortunato Toivonen, penalizzato oltremodo dalla sorte, dalla Lancia e dai postumi dell’incidente post-Burzet, e quasi 2 minuti su Biasion.
La Peugeot ringrazia, incredibilmente, le gomme…anche se quelle Pirelli delle Lancia. Il colmo in una gara, fino a quel momento, profondamente influenzata proprio dalle gomme, con i team Michelin (Audi e PTS) alle prese con opzioni disastrosamente poco efficaci (troppo da asciutto, troppo da neve,…) che ne penalizzano la competitività nelle condizioni miste. Ringrazia anche l’efficacia e la consueta affidabilità del suo caposquadra, la cui posizione va ampiamente oltre i meriti della squadra. Già alle prese con i guai Michelin, in Peugeot non si fanno mancare proprio nulla…nemmeno il tempo di strappare in qualche modo la vetta alle Lancia che sulla PS 24 (Trigance) lasciano praticamente senza carburante Kankkunen, alle prese con un’auto nuova in un rally che gli è vagamente indigesto. Nella stessa prova si compie la sorte di Bruno Saby: pimpante ed aggressivo durante il “sonno” dei compagni finnici, mandava avanti una gara complessivamente molto buona; una violenta toccata e la conseguente devastazione del retrotreno sinistro della T16 gli costano una ventina di minuti e lo catapultano in settima posizione.
All'Audi, con Roehrl attardato alle prese con un furioso tentativo di rimonta, si mantengono in vista delle posizioni di vetta grazie alla gara molto accorta e concreta del veterano Mikkola.
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