CITAZIONE (sundance76 @ 14/1/2013, 22:16)
Il discorso sarebbe lunghissimo, ma non concordo del tutto riguardo il calo di Costruttori partecipanti come se fosse principalmente colpa dell'abolizione dei Gruppo B.
A metà anni '90 c'erano Toyota, Ford, Subaru, Mitsubishi, e poi arrivarono Seat, Hunday, Peugeot, Citroen...
La "desertificazione" è un fenomeno molto più recente, dopo l'inizio del nuovo millennio.
E poi, già nel '66 un film di grandissimo successo, "Un uomo, una donna", era incentrato su un pilota di rally che correva il Montecarlo e c'erano diverse sequenze di gara, negli anni '70 c'era il Maggiolino "Herbie al Rally di Montecarlo", una puntata di "Cuore e batticuore" dei primi anni '80 dedicata all'Acropolis rally...
Giusto, ho dimenticato "Un uomo, una donna". Tra l'altro mi fai venire in mente che nella stessa epoca venne girato un film con Tony Curtis intitolato in inglese "Montecarlo or burst" (anche se è noto pure con altri titoli) che si ispirava ai primissimi anni del Monte ('10-'20). Mi scuserai però se non ho la più pallida idea di che cosa sia "cuore e batticuore"!
Montecarlo or burst, così come "Herbie al...", però li considererei più delle casualità piuttosto che qualcosa di voluto.
Mi spiego meglio: in 50/60 anni di storia cinematografica/televisiva è accaduto che siano stati prodotti film o affini dedicati alla corse (di qualsiasi natura, da quelle in pista a quella su strada più o meno legali, come nella serie "la corsa più pazza d'america"), alcuni personaggi appassionati (tipo McQueen) hanno fatto delle auto e dei film dedicati alle corse un carattere distintivo. Quindi credo anche che possa essere attribuibile al caso il fatto che talvolta ci si sia dedicati al mondo delle corse su strada come i rally.
Tra l'altro, e non è attribuibile al caso invece, il Monte la fa da padrone (ben 3 casi su 4 citati): non è la fama del ralllysmo ad aver attirato produttori ed attori, quanto piuttosto la fama della corsa monegasca (nei secoli dei secoli e amen!).
Riguardo alle due produzioni 86 del mio post precedente, invece, vedo piuttosto un fine preciso: la popolarità dei rally, grazie principalmente alle Gr.B, era all'apice e tale da suggerire a produttori ed attori di puntare sul "prodotto rally" piuttosto che su altre tipologie di gare. 2 casi in un anno circa sono una notevole anomalia in termini probabilistici.
E penso che anche Mamma FIAT abbia dato una mano nel realizzare gli spettacoli, principalmente per sfruttare l'immagine pubblicitaria favorevole delle vittorie nel Mondiale.
Per altro "Rally", con Gemma, non è neppure disprezzabile come prodotto.
D'accordissimo con te sulla "desertificazione" attuale..e pure molto infastidito dal come si è giunti a questa situazione!
Sul calo dei partecipanti sono interessato e ti chiedo: quale altro motivo suggerisci, abolizione del Gr.B (e del futuro Gr.S) a parte?
Io però, e ci tengo a precisarlo, non ho parlato di calo di partecipazioni. Perché sarebbe un errore: tra il 1987 ed il 1988 si presentarono al via dei vari rally numerose case automobilistiche e con i modelli più disparati, qualche casa addirittura con modelli diversi nel corso della stagione.
Piuttosto parlerei di una regolamentazione, quella del Gr.A che, nel momento in cui nacque limitò fortemente il numero di vetture e costruttori contendenti alla vittoria finale.